Nei giorni scorsi, nell’ambito del ciclo di conversazioni “I segreti delle arti” promosso dalla Fondazione Eugenio Guglieminetti, presieduta da Marida Faussone, si è tenuto un incontro per commemorare il docente universitario di Letteratura greca Guido Cortassa, astigiano, mancato un anno fa.
“L’incontro ha avuto molto successo”, sottolinea la presidente. “Di fronte ai numerosi presenti – continua – alcuni amici e ex compagni di scuola hanno ricordato vari aspetti professionali ed umani di un docente assai stimato dai suoi studenti e colleghi, oltre che pubblicamente apprezzato da alcuni dei più importanti filologi italiani e stranieri”.
I ricordi dei relatori
Ecco, quindi, le osservazioni dei relatori.
Claudio Micca, amico di lungo corso fin dal tempo degli studi universitari, ha messo in evidenza il rigore scientifico delle suoi numerosi scritti, pubblicati o citati nelle più importanti riviste di filologia classica, con particolare riferimento alla traduzione e al commento dell’opera omnia dell’imperatore e filosofo Marco Aurelio in un volume presente in molte biblioteche italiane e straniere.
Ezio Mosso, compagno di scuola ai tempi del liceo classico, ha ricordato la “genialità” del docente in tutte le materie scolastiche, ma anche la sua modestia e il suo affiatamento coi compagni di classe.
Alberto Banaudi, che era stato allievo di Cortassa all’università, ha sottolineato non solo la sua particolare competenza linguistica e letteraria, ma anche la sua speciale capacità di appassionare gli studenti alla lingua e alla letteratura greca, di cui sapeva illustrare in modo magistrale aspetti che di solito non trovano spazio nelle aule liceali e universitarie.
Pier Giorgio Bricchi, amico d’infanzia, nonché compagno di liceo, di università e delle settanta e più cene condivise, ha voluto tra l’altro testimoniare come, anche nelle conversazioni informali tra un piatto e l’altro, Guido diventava spesso punto di riferimento anche per le sue competenze extra letterarie, ad esempio quelle economico-finanziarie, e per il suo “humour” sempre intelligente e discreto e a volte arricchito da battute, barzellette e imitazioni.
Edoardo Angelino, che condivideva con Guido la passione per la storia (e per la forchetta), ha messo in evidenza la sua capacità di cogliere, anche nei periodi storici più lontani, aspetti interessanti e in qualche modo atti ad interpretare la realtà di oggi e di domani, anche alla luce di certe sue previsioni politiche e geo-politiche che si sarebbero poi avverate.
Alcuni dei presenti all’incontro hanno poi voluto aggiungere altre esperienze condivise con Guido: in particolare la moglie Anna Maria ha ricordato la “curiosità” del marito che, nei numerosi viaggi fatti insieme a lei, si era sempre vivamente interessato alle particolarità storiche, culturali, linguistiche dei diversi Paesi europei ed extraeuropei che avevano visitato.
“La presenza all’incontro di tante persone – conclude – testimonia la stima che molti hanno sempre avuto nei confronti di chi, nonostante le notevoli doti intellettuali, ha sempre mantenuto un comportamento schivo, modesto, del tutto alieno da qualunque senso di superiorità e, dunque, tale da mettere a proprio agio anche gli interlocutori meno colti”.