Un pubblico numeroso ha tenuto a battesimo il primo appuntamento di “L’Aperitivo Solidale”, iniziativa che ogni ultimo mercoledì del mese a FuoriLuogo in via Govone 15, fa conoscere il mondo del volontariato, promossa da La Nuova Provincia, Obiettivo Monferrato, Csv.
Prima ospite dell’iniziativa l’associazione Con Te che opera nel campo delle cure palliative e si continuerà con altri tre appuntamenti. Presenti tra gli altri, il sindaco Maurizio Rasero, l’ex presidente di Con Te, Giovanni Boccia e il consigliere Elisabetta Lombardi; durante la serata, inevitabile il pensiero a Mariangela Cotto, “una persona che ci manca, – ha detto Lavina – con la quale avevamo condiviso una prima parte di questo percorso e che ci aveva spronati ad andare avanti”. “Bellissima iniziativa, – si è complimentato Maurizio Rasero – il mondo del volontariato – ha poi aggiunto – dà risposte importanti ai nostri cittadini e aiuta le istituzioni ma ha bisogno di essere divulgato per coinvolgere i giovani”. “Le finalità di questa iniziativa sono le stesse che animano il CSV” ha sottolineato il vicepresidente CSV Asti e Alessandria, Francesco Marzo.
L’operato dell’associazione Con Te, è stato illustrato dalla presidente Ilaria Lombardi: “l’attenzione, nel nostro caso, va alla persona malata ma anche ai suoi famigliari – ha detto – una presa in carico globale: oltre ai bisogni fisici, noi teniamo in conto anche quelli psicologici, sociali e spirituali” un’associazione che prende a cuore chi non può guarire ma può essere curato, un sostegno che si realizza principalmente su due attività: “lo stare” e cioè assistere i malati in ospedale (grazie a una convenzione con l’ASL), a domicilio o all’Hospice di Nizza Monferrato affiancando quindi il personale sanitario e “il fare” per quei volontari che preferiscono dedicarsi alla raccolta fondi o ai vari servizi e iniziative dell’associazione, “un supporto che un tempo era dedicato principalmente ai malati oncologici – commenta Ilaria Lombardi – ma che oggi si è allargato ai pazienti cardiologici, neurologici o affetti da altre patologie invalidanti e il cui obiettivo è quello di garantire una migliore qualità di vita”. Per diventare volontari (info@con-te.org oppure 3342189803) è indispensabile l’iscrizione all’associazione e la frequentazione di un corso di formazione teorico con una preparazione volta anche alla spiegazione delle difficoltà emotive che si possono incontrare. Sul palco si sono quindi susseguiti volontari e personale sanitario dell’equipe cure palliative: “i volontari sono un elemento essenziale anche per le consegne a domicilio, con la loro presenza aiutano noi, i pazienti e i famigliari, ci facilitano il lavoro, ci forniscono informazioni, “distraggono” il malato” hanno detto le infermiere Elena Scarrone ed Erika Bozzato; il volontario Fares Cerrina ha ricordato alcuni aneddoti: “bisogna imparare ad ascoltare e a capire il paziente ma anche i famigliari”. Emozionata la testimonianza di Chiara Maccagno, figlia di una signora recentemente scomparsa e ricoverata all’Hospice di Nizza “sia io che mio padre siamo grati a quest’associazione e al personale sanitario che ci ha accolti anche con una condivisione di sentimenti”, “l’Hospice non è casa – ha ribadito la volontaria Cristina Marchia – ma non è ospedale, è una via di mezzo che dà tranquillità, una casa più grande dove c’è rispetto e dove spesso anche i famigliari creano un legame tra di loro”. “Cosa spinge una persona a dedicarsi a questo tipo di volontariato?” ha infine chiesto Fulvio Lavina “una propensione nello stare vicino, – ha risposto Ilaria Lombardi – il voler dare che, a volte, è infinitamente minore di quanto si riceve”.
(foto Maria Grazia Billi)