Le prime foto delle tombe “affossate” nella terra sono comparse sui social due giorni fa sollevando la preoccupazione, ma in certi casi lo sgomento, di molti astigiani. Al cimitero di Asti, in viale Don Bianco, la pioggia degli ultimi giorni ha creato problemi, in particolare nel terreno tra il Campo 1 e il Reparto E, quello più prospiciente al fiume Borbone. Qui numerose tombe, più o meno recenti, si sono inclinate, rovesciate o sono in parte sprofondate nel terreno fangoso, obbligando l’Asp a rendere parzialmente inagibile l’area.
Le lapidi sono soprattutto quelle di defunti mancati agli anni 2021 e 2022 dove le tombe, in teoria, si sarebbero dovute assestare già tempo fa come avviene dopo tutte le inumazioni nel terreno. Ma la siccità prolungata nel corso degli ultimi anni ha reso il processo di assestamento più lungo con gli esiti nefasti che si sono visti dopo i rovesci di questi ultimi giorni. Sono interessate dai cedimenti del terreno anche tombe più recenti, riferite a inumazioni del 2023, sulle quali non sono ancora stati posizionati i monumenti funebri.
«Di solito ci vuole un anno affinché il terreno sotto la tomba si assesti senza danneggiare la cassa sottostante, ma essendo piovuto poco nell’ultimo anno la terra delle sepolture recenti non si era ancora assestata a sufficienza – spiega il consigliere comunale delegato ai cimiteri Piero Ferrero – L’Asp è intervenuta prontamente per delimitare l’area interessata dai cedimenti e fare i riporti di terra dove necessario. I lavori prevedono di intervenire sui tombini affossati, ma sottolineo che è una situazione normale, anche se spiacevole, quando piove così tanto nei terreni dove ci sono inumazioni recenti. Se piovesse periodicamente non ci sarebbero questi problemi. Dobbiamo però considerare che quel terreno è molto sabbioso perché vicino al Borbore».
Dopo il violento temporale di martedì pomeriggio gli addetti dell’Asp hanno di nuovo verificato lo stato delle tombe per definire i prossimi interventi per la messa in sicurezza del terreno. Da un sopralluogo che abbiamo effettuato questa mattina, mercoledì, l’area colpita dagli smottamenti continua a essere inagibile a causa dell’acqua che ristagna e della terra bagnata. Intanto anche i parenti di alcuni dei defunti “toccati” dai cedimenti hanno verificato lo stato delle tombe per poi confrontarsi con l’Asp sulle modalità di ripristino delle fosse.
[foto J.R. Billi]