Tornano tutti in tribunale, ma questa volta a parti invertite.
L’uomo che era stato imputato di minacce, dopo l’assoluzione ha deciso di denunciare la coppia che lo aveva accusato. Così ora lui è la parte offesa e gli altri due sono imputati di calunnia e falsa testimonianza.
I fatti sono avvenuti nel 2016, quando una panettiera di corso Alfieri denuncia il marito di una sua ex dipendente dicendo che l’aveva minacciata per strada, la mattina presto, a causa del licenziamento della moglie. In quel caso l’uomo venne accusato di minaccia e fra i testimoni chiave vi era un altro commerciante di quel tratto di corso, che aveva giurato di aver assistito alla scena. L’allora imputato, difeso dall’avvocato Florio, ha fatto di tutto per dimostrare la sua innocenza e questa gli è stata riconosciuta sia in primo grado che in appello. Una volta definitiva la sentenza, l’uomo, assolto, ha portato sul banco degli imputati i due commercianti, dimostrando che si erano messi d’accordo per incastrarlo in quanto intrattenevano una relazione. Quando la panettiera lo denunciò doveva versare alla moglie oltre 20 mila euro di indennizzo per la causa di lavoro.
Determinante fu la prova che l’imputato, quel mattino della presunta minaccia, si trovava a lavorare lontano da Asti.
Ora tocca alla coppia, assistita dall’avvocato Avidano, difendersi dalle accuse e dalla richiesta di risarcimento danni.