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Festa delle donne

Toponomastica femminile: «Sindaci, intitolate più vie, piazze e spazi pubblici alle donne»

E’ l’invito di Giovanna Cristina Gado, referente  di progetto della campagna “8 marzo, tre donne, tre strade” di  Toponomastica Femminile presieduta da Maria Pia Ercolini. E nella piccola Capriglio ci sono più vie e piazze dedicate a donne che a uomini

Un invito che ha anche un po’ il sapore della scommessa di chi punta sui sindaci e sulle sindache d’Italia per dare maggiore visibilità alle donne che meritano di entrare nella memoria collettiva.
E quale modo migliore se non una targa su una via, una piazza, un’area verde, una rotonda, una pista ciclabile, un sentiero, una scalinata o qualunque altro spazio pubblico di città e paesi?
L’astigiana Giovanna Cristina Gado, referente  di progetto della campagna “8 marzo, tre donne, tre strade” di  Toponomastica Femminile presieduta da Maria Pia Ercolini,  torna a rivolgere l’invito agli amministratori affinchè lavorino per ridurre il divario di genere nelle intitolazioni degli spazi e dei luoghi pubblici che portano in larghissima maggioranza solo nomi maschili.
Una campagna che negli anni scorsi ha portato, ad esempio, all’intitolazione dei Portici di piazza San Secondo ad Asti alle Madri Costituenti ma che ha trovato adesioni un po’ da tutta Italia.
L’Anci, associazione che raggruppa i Comuni Italiani, ha inviato l’invito di Toponomastica Femminile  firmata dalla presidente nazionale Maria Pia Ercolini, a tutti i sindaci e le sindache invitando ad intitolare aree e viabilità pubblica a figure femminili locali e nazionali. Ma non solo. Viene chiesto anche un impegno per fare in modo che all’interno delle Commissioni toponomastiche dei Comuni sia paritaria la componente femminile proveniente da diversi settori della cultura. E poi ha invitato i Comuni a dotarsi di un regolamento toponomastico che suggerisca criteri di equità e un confronto partecipato della cittadinanza sulle scelte e sulle proposte dei nomi, attivando progetti di ricerca.
La toponomastica, infatti, può farsi parte attiva e responsabile nell’azione di recupero della memoria storica delle donne che hanno agito e prodotto cultura.
Giovanna Cristina Gado e Maria Pia Ercolini,   hanno trovato nel presidente di Anci, Antonio De Caro, sindaco di Bari, un interlocutore molto attento e sensibile che ha   sostenuto  il progetto anche sul sito istituzionale dell’associazione che raccoglie  i Comuni italiani.
In provincia di Asti c’è già un Comune che può vantare, ad oggi, il primato di viabilità e luoghi di cultura intestati a donne. Si tratta della piccola Capriglio, ai confini con il Chierese. Le ridottissime dimensioni del suo territorio rendono piuttosto corto lo stradario che è composto prevalentemente da vie e frazioni caratterizzate da toponimi, intitolazioni non riferite a persone. In questo stradario compaiono  vie intitolate a sole due figure maschili: Don Mario Caustico, sacerdote martire trucidato nel 1945 in una rappresaglia tedesca a Grugliasco, caprigliese di origine e, visto che ci si trova nella Terra dei Santi, via San Giovanni. Prossimamente sarà inaugurata anche piazzetta Giuseppe Rapelli, ma ancora non è stata apposta la targa.
A fronte di via Caustico e via San Giovanni, lo stradario riporta piazzetta Suor Vera Occhiena (anch’essa religiosa missionaria martire in Mozambico), piazza Mamma Margherita e poi, sempre nel concentrico, il Museo dedicato alla Madre di Don Bosco e la biblioteca intitolata a Maria Luigia Agagliate, primo sindaco donna della provincia di Asti.

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