Nell’ambito del ciclo di conversazioni “I segreti delle arti” – promosso dalla Fondazione Eugenio Guglieminetti in collaborazione con Fondazione Asti Musei, Comune e Provincia di Asti – nei giorni scorsi, presso il Polo didattico di Palazzo Alfieri, è stata celebrato l’8 marzo in occasione della conversazione “Toponomastica femminile per il valore dei diritti e della memoria delle donne”.
La relatrice Giovanna Cristina Gado, già segretaria comunale generale e referente dell’associazione “Toponomastica femminile”, ha delineato il significato e la valenza della giornata, una ricorrenza storica ed emblematica lungo il cammino della conquista e dell’evoluzione dei diritti femminili.
Gli argomenti
E’ stato un incontro molto partecipato da un folto pubblico, tra cui rappresentanti delle associazioni femminili e del volontariato ed esponenti dell’amministrazione comunale e provinciale, che hanno espresso grande interesse ed apprezzamento all’ampia ed articolata trattazione della tematica.
La relazione ha spaziato innanzitutto dalla legislazione a disciplina della toponomastica e dell’odonomastica alla peculiarità della ponderazione della scelta del nome da attribuire alle vie, strade ed aree di circolazione.
Quindi ha sottolineato “il gap di genere impietoso nelle intitolazioni degli spazi e dei luoghi pubblici, rilevato dal censimento nazionale toponomastico delle strade condotto a partire dal 2012 da “Toponomastica femminile”, presieduta da Maria Pia Ercolini”. “Rappresenta una grave discriminazione di genere – ha sottolineato la relatrice – poiché la quantità di vie dedicate alle donne risulta irrilevante in proporzione a quella maschile e al totale della toponomastica italiana, in quanto irrilevante è ritenuto il loro ruolo e lavoro, anche quando importante e innovativo, anche quando riconosciuto a livello internazionale e diffusamente studiato”.
L’assenza di azioni pubbliche
Giovanna Gado ha quindi sottolineato “la mancanza, ancora oggi, di azioni e politiche pubbliche incisive ed efficaci a garanzia dei diritti delle donne, dell’equità e della parità di genere-diritto umano fondamentale, nonché a garanzia del rispetto degli stessi principi costituzionali fondamentali di pari dignità sociale, di uguaglianza sostanziale, senza distinzione di sesso e di libertà. Tutti temi su cui si concentra l’ingente opera di sensibilizzazione da parte dell’associazione Toponomastica femminile”.
La campagna di Toponomastica femminile
E ancora, ha approfondito il concetto del valore identitario femminile “che richiede l’uso di un linguaggio grammaticalmente corretto, non sessista, paritario e democratico anche nel formare il femminile delle professioni delle donne”.
E’ infine stata presentata la campagna 2024 “8 marzo, tre donne, tre strade” di Toponomastica femminile, che ha avuto il patrocinio e il supporto dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia), quale “proposta rivolta a sindaci e sindache per celebrare concretamente la giornata dei diritti delle donne”.