Si è parlato dei “Giusti tra le nazioni”, alla presenza della ricercatrice Gianna Menabreaz, giovedì pomeriggio alla Biblioteca di Nizza “Umberto Eco”. L’occasione, quella di presentare il suo libro “Fiori nel deserto”, raccolta di storie sul tema. Una, simbolica per tutte, la famiglia Brandone, residente in una cascina isolata di Loazzolo, che accolse senza fare domande i Luzzati, in fuga da Asti perché ebrei e perciò oggetto di persecuzione.

«Al primo incontro della famiglia in fuga con Domenico Brandone, lui notò che stavano tremando, perciò chiese il motivo – ha rievocato Menabreaz – Confessarono di essere ebrei, oggetto di ricerca, ma lui scrollò le spalle: “male non fare, paura non avere”». La permanenza a Loazzolo fu ciò che permise ai Luzzati di espatriare e quindi sopravvivere. Anni dopo Teresa Brandone, la figlia, avrebbe raccontato la sua testimonianza alla ricercatrice.

«Il Talmud dice che chi salva una vita, salva il mondo intero – ha aggiunto l’assessore alla cultura Ausilia Quaglia – Per questo come città abbiamo dedicato a questi “Giusti” un interno giardino di riflessione e raccoglimento». A monte, una raccolta di materiali disponibile per chi volesse proseguire le ricerche. L’incontro in biblioteca era organizzato dal Comune e dal Teatro degli Acerbi nell’ambito di “Libri in Nizza”.