«Le mafie sono un problema che riguarda tutti noi, ma abbiamo scelto da quale parte stare: quella delle istituzioni, delle scuole, dei cittadini che si sentono corresponsabili di un cambiamento necessario. Lottiamo per un obiettivo che deve venire, che non può non venire». È una chiara presa di posizione quella che il Coordinamento astigiano di Libera ha voluto rimarcare questa mattina, davanti al Tribunale di Asti, durante la cerimonia in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie e delle stragi.
Ben 1.081 nomi e cognomi sono stati letti da molti dei presenti che si sono dati appuntamento nell’area verde intitolata a Lea Garofalo, testimone di giustizia assassinata dalla ‘ndrangheta. «Dietro ogni nome che leggiamo c’è una vita, una storia e quello che ha lasciato nel nostro Paese» ha ricordato Isabella Sorgon di Libera invitando i presenti a offrirsi per la lettura dei nomi. Persone che hanno segnato la storia del nostro Paese, scosso le coscienze, il cui sangue innocente è stato versato dalla violenza delle associazioni criminali radicate nei vari territori. Il messaggio è inequivocabile, l’invito è quello di non abbassare mai la guardia perché nessuno territorio è immune dalla presenza della criminalità organizzata pronta a espandersi ovunque ci sia da fare business. Anche nell’Astigiano, come accertato durante il processo scaturito dall’operazione “Barbarossa” sulle infiltrazioni ‘ndranghetiste.
Ecco perché ricordare chi si è opposto alla violenza delle mafie è un gesto necessario, come la figura del magistrato Giovanni Falcone evocata da Simone Barbiero, referente di Libera, attraverso le parole della poetessa Alda Merini e della sua poesia in memoria del giudice assassinato nel 1992. «Crediamo che sia fondamentale schierarsi senza timore, con coraggio, prendendo parte a un percorso che ci renda veramente liberi dalle mafie» ha poi osservato Luigi Gilardetti, anch’egli referente provinciale di Libera.
A prendere parte alla giornata del ricordo sono state le classi 3°AA e 4°LA del Liceo Monti, la 5°B e 3°B della primaria Baussano e gli studenti della Casa di Carità “Arti e Mestieri”. Per conto del Comune di Asti sono stati presenti l’assessore alla Sicurezza Luigi Giacomini, insieme ai colleghi Mario Bovino e Loretta Bologna; per la Provincia il consigliere Andrea Gamba, ma anche i consiglieri comunali Maria Ferlisi, Gianfranco Miroglio, Valter Saracco e Roberto Vercelli. Presenti, tra gli altri, il Vescovo Marco Prastaro, il Procuratore Capo Biagio Mazzeo, il Presidente del Tribunale Paolo Rampini, il Questore Marina Di Donato, il nuovo comandante della Compagnia Carabinieri di Asti, Maurizio Colombo, il Presidente dell’Osservatorio provinciale AntiMafia Antonio Borgia, il Segretario provinciale della Cgil Luca Qualiotti e l’Imam di Asti Abdessamad Latfaoui.
Il sindaco del Comune di Aramengo, Giuseppe Marchese, ha voluto esserci non solo per l’importanza della giornata, ma anche perché domenica, proprio ad Aramengo, si svolgerà l’intitolazione dell’area panoramica in collina Canuto in memoria del Beato Padre Giuseppe “Pino” Puglisi ucciso dalla mafia, a Palermo, il 15 settembre 1993. Puglisi che i referenti di Libera hanno richiamato prendendo la parola e rimarcando che ad Asti c’è una proposta di intonazione pubblica a Pino Puglisi (quella della palestra che il Comune sta costruendo al Fontanino) su cui l’amministrazione Rasero deve ancora esprimersi.
[foto gallery Billi]