Chiamiamole se volete…Emozioni a cinque cerchi. Matteo Piano, Alice Sotero eValentina Truppa hanno saputo commuovere gli appassionati di sport astigiani
Chiamiamole se volete…Emozioni a cinque cerchi. Matteo Piano, Alice Sotero eValentina Truppa hanno saputo commuovere gli appassionati di sport astigiani a suon di prestazioni da ricordare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. I “magnifici tre” hanno dimostrato che, in barba alle statistiche, gli sportivi della città di Alfieri sanno farsi valere, eccome. Partiamo dal gigante col sorriso di un bambino, dal centrale della Nazionale di pallavolo Matteo Piano. Con la consueta umiltà ha lottato prima in campo, poi dalla panchina, a causa di un infortunio al polpaccio, assieme ai compagni nella lotta alla conquista dell’oro. Un girone di qualificazione perfetto, o quasi, successo nei quarti contro l’Iran e vittoria al tie-break contro gli USA in semifinale. La finalissima ha arriso al Brasile e Matteo ha così portato a casa uno splendido argento che per certi versi fa il pari con la preziosa medaglia conquistata da un altro gigante, questa volta del basket, Luca Garri, ad Atlanta 1996. Ai box per infortunio nelle ultime partite, si è comunque confermato un grande uomo-squadra.
«Ciao a tutti. Sono ufficialmente in vacanza dopo aver terminato la mia prima splendida olimpiade all’8° posto, non posso essere soddisfatta al 100%, non sono stata perfetta come avrei voluto ma solo grazie ai vostri innumerevoli messaggi di congratulazioni mi sono resa conto di non essere stata poi così male. Volevo ringraziarvi sia per il sostegno durante la gara che per le congratulazioni. Siete la mia vittoria più grande!». Saluta così le persone che l’hanno accompagnata nell’avventura a cinque cerchi Alice Sotero, che nel pentathlon è arrivata ottava. Un risultato di prestigio, frutto di prestazioni decisamente positive in nuoto e scherma (8a e 9a), mentre è 18a nella “corsa e tiro a segno” e 23a nel salto. Per lei la conferma di essere tra le migliori pentathlete mondiali. Dopo la Franco, un’altra Alice nel “paese delle meraviglie dello sport”.
«A te compagno di mille avventure, dopo 15 anni insieme, vincitore morale di questa Olimpiade per tante ragioni, non ultima la ripresa in 24 ore dall’infortunio, tirando fuori il tuo lato guerriero, posso solo dire grazie con tutto il mio cuore per quest’ultima grande avventura!». Valentina Truppa ha terminato l’Olimpiade al 52° posto nel dressage ma il suo primo pensiero è andato a Chablis, cavallo di 19 anni, con cui ha gareggiato per una vita. Non ha raggiunto la finale ma ha commosso tutti gli astigiani e scritto una pagina indelebile di sport: dopo la paura per la rovinosa caduta da cavallo di un anno fa, lacrime di gioia per un palcoscenico meritatissimo.
Davide Chicarella