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Nizza: cresce la povertà, più richieste di aiuto alla Caritas

Sono un centinaio le borse di beni di prima necessità consegnate a famiglie bisognose
Sono aumentate, nell’ultimo anno, le richieste di aiuto alla Caritas di Nizza, realtà di supporto alle persone in difficoltà economica di cui è figura di riferimento il parroco don Paolino Siri insieme a un gruppo di volontari, coordinatrici le signore Carla e Marisa.

«La consegna delle borse che contengono i beni alimentari di prima necessità avviene ogni 15 giorni, il lunedì mattina, nella sede in via Perrone – racconta don Paolino – Negli ultimi tempi, su richiesta, vengono consegnate circa 100 borse ad altrettante famiglie o persone singole».

Il dato è significativo perché gli stessi numeri erano più bassi 12 mesi fa, attestandosi verso la settantina di consegne. Un termometro si direbbe più che evidente dell’aumento della povertà anche all’ombra del “Campanòn”. Come avviene il primo approccio da parte delle persone che, d’un tratto, si accorgono di aver bisogno di sostegno? «In chiesa, direttamente al sottoscritto, oppure tramite la segreteria parrocchiale – precisa il sacerdote – Alla prima richiesta, si dona senza distinzione, dopodiché a chi desidera ritornare viene richiesto di portare il proprio Isee»

Causa dichiarata da alcuni del peggioramento delle condizioni di vita sarebbe, comprensibilmente, la crescita estrema delle bollette. L’aiuto della Caritas avviene tramite cibo proveniente dal Banco Alimentare, donato grazie alla generosità dei parrocchiani nonché acquistato grazie al contributo dell’8 per mille della Chiesa Cattolica per la carità. Chi avesse necessità può richiedere medicine, ma la procedura, spiega don Paolino, è diversa: «In quel caso, la persona in difficoltà può recarsi per il ritiro presso una farmacia con noi convenzionata».

eriodicamente vengono raccolti dalla cittadinanza anche abiti e giocattoli non più utilizzati. Riferimento, per chi volesse donare, sempre la segreteria (0141/721247). Quindi, anche nei momenti critici, se la cava bene con la solidarietà? «Nell’insieme la città risponde bene, senza particolari clamori – conclude don Paolino – Si cerca tutti di lavorare in modo semplice».

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