Un processo, quello che si sta tenendo davanti al Giudice di Pace di Asti, di cui avevano parlato le cronache locali perchè si sfiorò la tragedia, nell’agosto del 2019, nei pressi dell’aviosuperficie di Boglietto di Costigliole.
Infatti, poco dopo il decollo dalla pista dell’aviosuperficie, un monoposto Cgs Hawk pilotato da un pilota con brevetto quasi quarantennale, improvvisamente ha perso quota e la sua picchiata verso il suolo è stata fortunatamente smorzata dalla chioma di alcuni alberi che si trovano intorno all’area. Questo “atterraggio” morbido sulla cima degli alberi ha consentito all’uomo di salvarsi da conseguenze ben più gravi riportando lesioni giudicate guaribili in 4 giorni.
I primi soccorritori furono gli altri appassionati di volo che si trovavano in quel momento all’aviosuperficie; vennero chiamati ambulanza e Vigili del Fuoco. A quest’ultimi toccò il compito di andare a recuperare il pilota quasi illeso sugli alberi.
A distanza di 5 anni da quel fatto, il pilota chiama in causa il proprietario del velivolo (che lui stava provando per conto di un aspirante acquirente) residente a Rocchetta Tanaro e un 55enne di Cortiglione, meccanico, accusato di non aver compiuto idonea manutenzione all’ultraleggero.
I due imputati, difesi dagli avvocati Alberto Bazzano e Vittorio Gatti, respingono fermamente le accuse anche sulla scorta del video completo del decollo e subito dopo dell’atterraggio, se così si può definire, sopra gli alberi. Immagini riprese dalle telecamere installate all’aviosuperficie che, secondo la difesa, mostrerebbero inequivocabilmente come l’incidente sia stato provocato da manovre errate compiute dal pilota mentre stava provando l’ultraleggero.