«Penso che questa giornata l’abbia organizzata proprio Nino da lassù – ha detto il giornalista Beppe Conti – la dedica di questo piazzale a pochi giorni dal passaggio di una tappa di del Giro d’Italia proprio qui a Berzano San Pietro. Nino è stato un grande campione e anche un grande organizzatore di eventi e merita questo omaggio».
Si è aperta così la cerimonia d’intitolazione del piazzale del cimitero di Berzano San Pietro (nel quale riposa dalla sua scomparsa avvenuta nel 2010) a Nino Defilippis, ciclista dell’era eroica, originario per parte materna del paese astigiano. La cascina della nonna si trova infatti poco distante, alla Baudina.
A ricordare la sua grandezza, oltre a Beppe Conti c’erano il giornalista Franco Bocca, la moglie Giacinta e la figlia Roberta, l’amico Alessandro Calosso, il collega e amico Franco Balmamion. Soprannominato “il Cit” perché fu un campione giovanissimo (a 20 anni indossò la prima maglia rosa, il più giovane della storia del Giro), Defilippis vanta circa 60 successi nelle classicissime e nelle tappe del Giro d’Italia, del Tour de France, della Vuelta di Spagna, quando gli avversari erano Fausto Coppi, Gino Bartali, Fiorenzo Magni, Charly Gaul. Fu commissario tecnico della nazionale, fautore della vittoria di Felice Gimondi ai mondiali del 1973.
Il giornalista Franco Bocca ha commosso i presenti ricordando l’arrivo della tappa del Tour de France a Torino il 23 luglio del 1956 che vide Nino Defilippis vittorioso nello stadio comunale gremito da 60 mila tifosi.
Oggi, 4 maggio, c’è stato l’omaggio del Giro che a Berzano ha programmato il primo gran premio della montagna della kermesse 2024, per Nino che fu un grande scalatore.
