Anche se il campo rom di via Guerra non sarà chiuso entro la fine di quest’anno, come invece era stato annunciato dall’amministrazione comunale, a gennaio 2023, durante una conferenza stampa di presentazione del “piano di superamento” della baraccopoli di via Guerra in collaborazione con l’Associazione 21 luglio, il Comune di Asti continua a portare avanti i vari step del progetto sociale necessario a centrare l’obiettivo.
Circa cento soggetti, divisi su 25 nuclei familiari, vivono ancora nel campo rom, ma si tratta di coloro che non hanno potuto o voluto andarsene autonomamente perché privi dei mezzi economici per trovare una nuova abitazione. I rom, occupanti senza titolo da anni dell’area, sono di fatto accompagnati in un percorso di reinserimento sociale che l’amministrazione Rasero sta finanziando attraverso una serie di progetti sociali ed educativi inseriti nel Pal (Piano di Azione Locale).
L’ultimo in ordine di tempo, approvato con una determina del 2 maggio, attiva un “servizio di supporto e prevenzione del disagio sociale, educativo e relazionale”. Si tratta di un’iniziativa affidata alla cooperativa Sociale Progetto A, per una spesa complessiva di 81.000 euro. «Al fine di perseguire l’indirizzo dell’Amministrazione comunale volto al graduale superamento del campo rom, – si legge nella determina dirigenziale – sono state programmate e realizzate attività professionali diverse, finalizzate alla promozione della autodeterminazione delle persone di etnia rom che vivono ormai baraccate nel campo da molti anni, che hanno messo in luce potenzialità e risorse sia individuali che dei singoli nuclei, evidenziando che per alcuni di essi il processo di inclusione sociale appare più prossimo e facile, in considerazione delle risorse e abilità possedute».
Questa fase del progetto rientra nello step denominato “decollo” volto a «creare le migliori condizioni per la fuoriuscita attraverso un approccio integrato» e nello step denominato “atterraggio” che include «un intervento mirato nei primi 3 mesi dall’inserimento nella nuova abitazione e ha come obiettivo quello di sostenere il nucleo familiare al fine di garantire la durata dell’intervento e prevenire situazioni di criticità nel nuovo contesto».
[foto di repertorio dell’area rom di via Guerra]