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Storie di profughi e donnenell'Astiteatro di Pippo Delbono
Cultura e Spettacoli

Storie di profughi e donne
nell'Astiteatro di Pippo Delbono

Si è fatto attendere, ma alla fine ieri sera l’annuncio è arrivato: l’Astiteatro di Pippo Delbono si terrà dal 24 al 30 giugno. L’autore e regista ligure sarà il direttore artistico

Si è fatto attendere, ma alla fine ieri sera l’annuncio è arrivato: l’Astiteatro di Pippo Delbono si terrà dal 24 al 30 giugno. L’autore e regista ligure sarà il direttore artistico dell’edizione numero 37, così come era stato annunciato la scorsa estate. «La direzione di Pippo Delbono – dice l’assessore alla Cultura, Massimo Cotto –  apre un nuovo capitolo di un libro che ha conosciuto pagine esaltanti, ma che ha bisogno di altro inchiostro. La scelta mi pare perfetta in questa direzione.» «Quando ho accettato di dirigere il festival di Asti – dichiara Delbono – ho pensato a un incontro tra esseri umani, come diceva Bergman, e basta. Per questo ho chiesto a degli amici che operano in arti diverse, quali il teatro, la danza, la musica, il cinema. Mi sembra giusto che questo avvenga proprio ad Asti, un luogo storico del teatro e della drammaturgia.»

Seguendo un percorso che si snoda intorno ai temi dei profughi e delle donne, il Festival si aprirà con Giulia Lazzarini e il suo monologo “Muri. Prima e dopo Basaglia” (24 giugno), scritto da Renato Sarti; lo stesso giorno si inaugurerà “Ma mère et les autres”, prima mostra/performance di Pippo Delbono, presentata a La maison rouge di Parigi nel settembre 2014 e che sarà ad Asti in prima nazionale. Letizia Battaglia, Fotografa e fotoreporter palermitana, porerà due mostre a partire dal 25 giugno, mentre “La rabbia”, uno dei più noti testi di Delbono, sarà in scena il 27 giugno con Vladimir Luxuria come attrice. Sempre giovedì 25 giugno, François Koltès porterà ad Astiteatro la sua voce. Architetto e documentarista, sarà l’autore di una toccante installazione sul tema della povertà e delle migrazioni.

Ad Astiteatro ci sarà spazio anche per il cinema, con “Una nobile rivoluzione” (25 giugno) di Simone Cangelosi, documentario sui diritti civili della comunità LGBT e uno sulle atmosfere di un grande convento francese, Il grande silenzio di Philip Gröning (28 giugno). Dal Belgio arriva in Prima nazionale “Débords. Réflexions sur La Table Verte” (26 giugno) della coreografa Olga De Soto, poi il viaggio continua con la poliedrica artista spagnola Teresa Larraga, accompagnata dal musicista e compositore Evan Métral. Il suo concerto spettacolo “Boleros” (27 giugno) condurrà lo spettatore nell'universo musicale del Bolero latino. Il giovane coreografo italo-albanese Glen Çaçi si interrogherà con il suo “KK. I’m a kommunist kid” sull’origine della bellezza 28 giugno, mentre non mancherà uno sguardo alla drammaturgia contemporanea.

Salvino Raco porterà sul palcoscenico “Anna Politkovskaja in memoriam” (28 giugno), dello svedese Lars Norén; Igor Pison proporrà invece il suo visionario allestimento di “Rosso Venerdì”, testo di Roberto Cavosi, uno spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Trieste e ad Asti in prima nazionale (lunedì 29 giugno). Un’altra sfaccettatura di Astiteatro 2015 verrà sottolineata dallo spettacolo di danza “Galata Mevlevi Ensemble”, dichiarato dall’Unesco Patrimonio culturale dell’umanità. Martedì 30 giugno calerà il sipario sulla 37ma edizione del Festival con un evento in cui cinema e teatro si fonderanno: circa venti profughi del Centro astigiano saranno i protagonisti della prima tappa del nuovo lavoro cinematografico e teatrale di Pippo Delbono sul Vangelo.

e.p.r.

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