Ieri sera sul palco di Astimusica si è esibito un vero mattatore: Al Bano. Arrivato puntuale in piazza, si è subito concesso al pubblico
Ieri sera sul palco di Astimusica si è esibito un vero mattatore: Al Bano. Arrivato puntuale in piazza, si è subito concesso al pubblico che lo stava aspettando, andando a stringere mani, facendo foto ricordo e firmando autografi. La gente avrebbe voluto tenerlo con sé tutta la serata, ma non era possibile. “Laciatemi andare a lavorare” ha detto ad un certo punto il cantante, visto che l’ora del palco era ormai scoccata.
Poi, salito sulla “plancia di comando”, ha subito inondato la piazza con la potenza della sua voce per nulla affievolita dal tempo. Scalette che si rincorrevano, abbellimenti, fioriture hanno arricchito la linea melodica dei brani proposti come un vero e proprio jazzista del Pop. Ma Al Bano è oltre il Pop. Lui non canta le emozioni della gente. Lui porta sul palco la sua vita, le sue emozioni, le sue aspettative, i suoi ricordi. E’ un artista vero.
Non c’è finzione. Non c’è personaggio. E il pubblico se ne accorge. Sul palco c’è la genuinità di un contadino che è diventato cantante senza perdere le tracce delle origini. Sul palco pochi strumenti. Un pianoforte elettrico, un basso, una chitarra e una batteria. Il resto lo ha fatto la sua voce con l’ausilio di tre coriste che nulla avevano da invidiare ad Al Bano in fatto di vocalità. Dalla platea e dalle finestre dei palazzi circostanti era tutto un coro.
Una serata di festa. E non sono mancati i riferimenti a Romina. Qualcuno l’avrebbe voluta al suo fianco sul palco. Ma la legge del “commercio” ha le sue regole: “se chiamano me vengo io, si ci chiamano in due viene anche Romina”. L’ora era ormai tarda e il concerto volgeva al termine eppure lui continuava a passare con estrema duttilità da “Nostalgia canaglia” a “Vesti la giubba” brano lirico tratto dall’opera Pagliacci di Leoncavallo che ha proposto al pubblico con grande bravura, sempre in versione “moderna”.
Insomma, una bella serata di ricordi, di nostalgia, di storia della musica popolare, di emozione. Su La Nuova Provincia in edicola domani, venerdì 15 luglio, un’intervista ad Al Bano e le recensioni degli ultimi concerti di Astimusica.
Flavio Duretto