Come garantire la buona sanità anche nei Comuni montani o in quei Comuni che per le caratteristiche geografiche
Come garantire la buona sanità anche nei Comuni montani o in quei Comuni che per le caratteristiche geografiche e per le dimensioni demografiche rischiano l’isolamento?
Nell’astigiano di centri con queste caratteristiche ce ne sono e anche diversi, per cui anche il nostro territorio è interessato a conoscere il progetto che l’Assessorato regionale alla sanità ha elaborato e che sarà presentato al Ministero della Salute per la sua approvazione.
Il finanziamento del progetto (oltre 600 mila euro) deriva da accantonamenti sul Fondo sanitario nazionale 2011-2012-2013, proprio per la realizzazione di obiettivi di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria in località caratterizzate da eccezionale difficoltà di accesso.
Sostanzialmente, il progetto, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, sarà sviluppato su 3 ambiti che riguarderanno in modo trasversale l’area territoriale, l’emergenza-urgenza e l’area ospedaliera-territoriale.
Area territorialeTelemedicina
Il progetto punta sugli strumenti di telemedicina per la presa in carico di pazienti cronici e deboli residenti in aree montane o particolarmente disagiate, come supporto all’attività di monitoraggio e assistenza in condizioni di non autosufficienza e cronicità. La tipologia di servizi di telemonitoraggio e telemedicina, in base alla definizione dei fabbisogni definiti nella prima fase del progetto, riguarderà pazienti anziani o disabili, donne in gravidanza, pazienti diabetici, cardiopatici, con problemi respiratori, oncologici, dializzati.
Area emergenza urgenza Elisuperfici notturne
Verranno individuati nuovi siti per il volo con operatività notturna in zone disagiate dell’area montana: saranno dotati di impianto di illuminazione secondo i criteri indicati nel Regolamento europeo. Le aree individuate verranno valutate dalla Commissione tecnica regionale elisoccorso per verificarne l’idoneità. Saranno utilizzati, dove possibile, campi sportivi di adeguate dimensioni. Il campo sportivo illuminato o l’area assimilabile sarà utilizzato a servizio di destinazione sanitaria per il presidio ospedaliero per le richieste di conferimento dei pazienti o di trasporto secondario da e per la struttura stessa.
Area ospedale e territorio: pazienti a domicilio con sorveglianza centralizzata
Attraverso l’ospedalizzazione domiciliare si intendono garantire al paziente alcune prestazioni che normalmente vengono erogate in ospedale. Le strutture ospedaliere coinvolte saranno quelle già individuate come presìdi di area disagiata dalla dgr 1-600 del 19 novembre 2014. Il progetto prevede l’assistenza domiciliare collegata con un ospedale di area disagiata: si rivolge a malati dimessi dall’ospedale e ad ammalati anziani cronici che, in alternativa alla permanenza in un reparto ospedaliero in condizioni spesso di grave disagio, possono ritornare in famiglia e usufruire di un piano di assistenza completo.
Il contesto geografico e demografico
Il Piemonte è una delle regioni italiane con la più alta polverizzazione amministrativa. La situazione è particolarmente evidente nelle Comunità Montane, dove i comuni, nel 95,1% dei casi hanno popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, nell’85% dei casi hanno meno di 2.500 abitanti, e meno di 1.000 nel 65,4%.