Continua fino a domani (domenica) la mostra “Mutonia”, allestista allo Spazio Eo Arte (via Brofferio 171, Asti) in collaborazione con il festival di cultura alternativa Jungla Urbana. L’esposizione, ad ingresso libero, è nata dalle suggestioni dopo la permanenza dei fotografi Eleonora Cerrato e Claudio Massasso e dell’artista Matteo Michele Bisaccia, membri del collettivo artistico Eo Arte, a Mutonia, la comunità fondata negli anni ’90 dalla Mutoid Waste Company a Santarcangelo di Romagna.
Eo Arte si anima così delle creazioni dei Mutoidi ritratte e reinterpretate dallo sguardo dei tre artisti, che restituiscono un personale e intimo sentimento del lavoro degli abitanti della comunità.
“Una breccia interpretativa – spiegano gli organizzatori – dell’indissolubile rapporto tra vita e arte, lavoro e quotidianità, globalismo e territorialità, caratteristica primaria della comunità artistica di Mutonia, incentrata sul recupero e riuso di rifiuti, per lo più metallici ma non solo, al fine di creare opere mutanti appunto, robotiche, eloquenti nel rumore delle loro lamiere”.
Le sale
“La sala grande di Eo Arte – continuano – offre una visione globale della realtà di Mutonia, una sala da godere sia attraverso una visione d’insieme dell’universo mutante qui riportato, sia con un’attenta osservazione del dettaglio. Ogni scatto restituisce infatti il caleidoscopio di materiali presenti nelle abitazioni e negli atelier creativi degli abitanti. La sala piccola vede nel bianco e nero le visioni notturne di fiori ricoperte di corpi ai tempi dei metalmeccanici, dove vita animale, botanica e robotica vengono restituite nei chiaroscuri scattati durante la permanenza nella comunità. Anello di congiunzione tra i due ambienti è la breccia nel muro, interpretata dall’installazione a raggiera costituita da oggetti di recupero e di lavoro provenienti dai laboratori di Eo Arte. La parete diventa così trait d’union tra il lavoro artistico del collettivo astigiano e quello della Mutoid Waste Company di Santarcangelo di Romagna”.