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Movimento fisico per una buona qualità della vita
Attualità

Movimento fisico per una buona qualità della vita

Una buona alimentazione e movimento fisico sono gli ingredienti giusti per mantenersi giovani anche quando si raggiunge la soglia dei sessant’anni. Capita però che a causa di una vita prima

Una buona alimentazione e movimento fisico sono gli ingredienti giusti per mantenersi giovani anche quando si raggiunge la soglia dei sessant’anni. Capita però che a causa di una vita prima frenetica e poi fin troppo rilassata con il sopraggiungere della pensione, ci si dimentichi di fare un po’ di sana attività fisica e, complice le primavere passate, si cominci ad incappare in qualche acciacco.

Ecco dunque che affidarsi agli esperti consente di prevenire i fastidiosi disturbi dell’età, come mal di schiena, patologie articolari, artrosi e perdita di tono muscolare o a curare i sintomi dell’usura fisiologica. In centri specifici come Medical Lab o Hastafisio ad Asti è possibile confrontarsi con fisioterapisti e professionisti qualificati in grado di formulare un valido percorso di rieducazione funzionale. Sempre però previa consultazione medica. «Può capitare che una volta raggiunta la pensione, con più tempo a disposizione, si decida di riprendere una vecchia passione sportiva interrotta in gioventù. Che per sentirsi in forma si decida di riprendere a correre o andare in bicicletta – spiega Pietro Dolci di Medical Lab – Il consiglio che possiamo dare, soprattutto a chi è rimasto fermo da lungo tempo, è di non riprendere all’improvviso ma di fare prima un check up medico per controllare valori del sangue ed elettrocardiogramma così da ottenere una valutazione medica generale sullo stato di salute».

Il buon senso suggerirebbe di accompagnare la ripresa dell’attività fisica ad un percorso fisioterapico in grado di rimettere in senso tono muscolare ed elasticità dei tessuti. Nel caso invece si abbia una qualche patologia, un dolore alla schiena o alla spalla l’approccio del professionista è ancora più accurato. «Abbiamo pazienti over 60 che arrivano da noi e sono “bloccati”, nel senso che faticano a compiere un movimento come prendere un oggetto dall’alto di uno scaffale o chinarsi per legare le scarpe – continua Dolci – con l’età è normale soprattutto se nella propria vita non si è mai fatta attività fisica. In questo caso, valutiamo attentamente come intervenire e quali esercizi proporre. Normalmente si parte con un’immobilizzazione passiva sul lettino. Il fisioterapista aiuta a compiere il movimento per arrivare gradualmente ad una fase attiva in cui il gesto è ultimato dal paziente».

I fastidi dell’età possono essere diversi come ipertensione, diabete e sovrappeso e rischiano di compromettere la qualità della vita. Volendo generalizzare, ai pazienti con ipertensione si suggerisce spesso del fitness metabolico. Si fa una valutazione della pressione, della massa grassa e magra e solitamente si propone un lavoro aerobico su cyclette o sul tapirulan. «L’inattività fisica contribuisce in modo significativo ad accentuare il declino delle riserve funzionali dell’organismo e a ridurre le capacità di adattarsi alle esigenze ambientali» osservano i fisioterapisti di Hastafisio. Una problematica  legata all’età è l’usura progressiva della cartilagine articolare con conseguente diminuzione della mobilità articolare. Queste limitazioni funzionali non devono spingere il soggetto a ridurre ulteriormente la propria attività fisica, ma a motivarlo a svolgere attività in scarico e proprio nell’acqua troviamo l’ambiente ideale.

L’Hastafisio offre la possibilità di usufruire di una vasca particolarmente adatta a tali attività, considerando le dimensioni (mt 12 x 6), che rendono l’ambiente particolarmente famigliare e accogliente, i quattro differenti livelli di profondità e una temperatura costante di 33°, la rendono unica nel suo genere. Altra problematica comune negli over 60 è il mal di schiena. Innanzitutto è necessaria una diagnosi medica per individuarne la causa. Se si è in presenza di una scogliosi mal curata, sciatalgia, ernia discale o protrusione discale. Compresa la causa, se questa è generica il fisioterapista porterà avanti una terapia manuale, fasciale, chiropratica, con ultrasuoni o osteopatica. Se il problema è specifico si sceglierà un percorso ancora più mirato.

«Purtroppo chi non ha tempo da dedicare oggi al movimento e ad  una sana alimentazione dovrà in futuro averne per curarsi – continua Dolci – la cultura della prevenzione manca in questo paese ed è un vero peccato perché un po’ di movimento consentirebbe di evitare o almeno contenere certi acciacchi dovuti all’età». Fare attività fisica aiuta a migliorare la qualità della vita. Certo, il movimento deve essere fatto correttamente perché abbia successo e a maggior ragione il consiglio e l’assistenza di personale esperto e qualificato consentono il raggiungimento di questo obiettivo. Nei centri specializzati ogni fisioterapista segue una media due o tre pazienti per volta, perché il percorso deve essere personalizzato nel caso ci si trovi di fronte ad una specifica patologia. Nel caso di coloro che invece non manifestano alcuna problematica è possibile seguire corsi in gruppo.

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