Sono al termine, infatti, i lavori di manutenzione ordinaria dell’area chiesti dalla proprietà ed autorizzati. Lavori che consistono, trattandosi di un vasto appezzamento di terreno, in disboscamento di arbusti e dei rami pericolanti, di sfalcio dell’erba, di pulizia ordinaria del terreno per scoprire i passaggi del circuito.
Ma non si tratta solo di un normale e periodico intervento; questa volta i suoi proprietari (i fratelli Gippy e Marco Crosetti, Claudio Moiso ed Alessandro Bramafarina) sono convinti di poter finalmente riaprire la pista dopo molti anni di chiusura. E pensano di poterlo fare già entro la fine dell’anno.
Come pensano di superare l’ostacolo del vincolo ambientale dovuto alle norme che regolano il Sic (sito di interesse comunitario) in cui una parte della pista insiste?
Lo spiega l’avvocato Tonino Rotondi (foto sotto), legale dei proprietari. «Come studio abbiamo in corso una serie di procedure amministrative con la Regione Piemonte, il Comune e la Provincia di Asti per una riperimetrazione dell’area Sic, nel rispetto delle normative vigenti, che esclude quella porzione di pista oggi ricompresa».
Fra qualche giorno l’avvocato Rotondi incontrerà il presidente della Regione Cirio proprio per questa procedura e conta di arrivare presto ad una soluzione che metta finalmente fine all’annosa contrapposizione fra i proprietari e l’Ente Parchi che sovrintende al Sic.
Il ridisegno dei confini fra pista di motocross e Sic consentirà alla prima di godere in tutta la sua area della destinazione turistico-sportiva con la ripresa dell’attività crossistica.
Ma non solo, perché nei progetti della proprietà vi è una serie di iniziative che vanno oltre il motocross da competizione. Intanto, spiegano, vorrebbero ricavare una minipista per avvicinare i ragazzini a questo sport. Poi il già noto progetto di realizzare una pista da addestramento per i cavalli del Palio nella parte un tempo riservata a parcheggio dei camper già dotata di pozzi e corrente elettrica. La vastità dell’area consentirebbe anche di realizzare campi da bocce e da beach volley oltre alla volontà di realizzare un museo del motocross.
In passato l’area, dopo la sua chiusura nel 2012, era stata più volte vandalizzata ma i proprietari hanno pronto anche un piano di ristrutturazione dei fabbricati che ospitavano bar, servizi igienici, la tribuna e lo storico ponte di cemento già condonate. Mentre sono state abbattute quelle abusive che erano state altro motivo di interruzione dell’attività crossistica.
«Gli imprenditori proprietari sono pronti ad adottare accorgimenti e miglioramenti sia delle aree interessate, sia del territorio circostante, pronti ad un confronto costruttivo con tutte le parti in causa, dalle autorità alla cittadinanza» dice ancora l’avvocato che tiene a sottolineare che il suo impegno per questo progetto affonda nella conoscenza che ha della città di Asti avendovi svolto attività di funzionario di Polizia (era a capo delle Volanti della Questura) negli anni che hanno ricompreso l’alluvione del 1994.
Dunque annuncia, a nome dei suoi clienti, dialogo in questo nuovo tentativo di riaprire la pista ma anche risolutezza: «Che adotteremo nel caso in cui incontrassimo ancora atteggiamenti di “libero sceriffato” con incivile e non dialogante ostilità come già accaduto. E spero – conclude – di non dovermi più trovare nella situazione di dover segnalare alla Procura chi ha pensato di compiere azioni al di sopra della legge nei confronti dei miei assistiti.»