Attraverso il fenomeno del "transfer pricing", ovvero le transazioni fra società collegate con prezzi "aggiustati" a seconda dei livelli di tassazione dei Paesi in cui si trovano. La verifica è stata fatta sulle transazioni commerciali internazionali che la società ha intrattenuto con altre partecipate o "consorelle" dello stesso gruppo ma con sede in Romania, Slovacchia e Cina. Il Gruppo opera nella componentistica meccanica…
Anche le multinazionali entrano nei controlli della Guardia di Finanza di Asti. Il Nucleo di Polizia Tributaria ha contestato nei giorni scorsi ad una società che opera in un Comune limitrofo al capoluogo facente parte di un gruppo multinazionale, di aver sottratto circa 2 milioni di euro alla tassazione del Fisco. Si tratta di una contestazione meramente amministrativa dalla quale non è scaturita alcuna contestazione di carattere penale.
La verifica è stata fatta sulle transazioni commerciali internazionali che la società ha intrattenuto con altre partecipate o "consorelle" dello stesso gruppo ma con sede in Romania, Slovacchia e Cina. Il Gruppo opera nella componentistica meccanica e per la Guardia di Finanza di Asti, attraverso quello che viene definito "Transfer Pricing" avrebbe fatto in modo di abbattere il reddito della società operante nell'Astigiano per pagare meno tasse e presentare un bilancio con costi maggiori di quanto realmente fossero. Per abbattere i ricavi avrebbe dunque utilizzato un metodo che, spiegano dalla Finanza di Asti «è una tentazione per ogni gruppo multinazionale: aggiustare il prezzo ogni volta che si vende o acquista componentistica o semilavorati da una società partecipata, spostando così il reddito su quelle che hanno sede in nazioni (o aree dello stesso Paese) con trattamenti fiscali più favorevoli».
Ma come si fa a capire se i prezzi applicati sono giusti o troppo alti o troppo bassi? Se si trattasse di materie prime con quotazioni internazionalmente riconosciute, sarebbe un gioco da ragazzi, ma su componenti meccaniche precise e uniche, come fare ad arrivare a contestazioni fiscali? Due gli strumenti utilizzati dalla Guardia di Finanza in questi casi. Il primo è quello del confronto fra prezzi praticati da società omologhe che producono gli stessi pezzi; da questo confronto può già emergere una significativa indicazione sulla presenza dell'evasione oppure no. Un altro confronto è quello che viene fatto nei confronti di tutti i clienti della società: se il prezzo praticato alle "collegate" è sproporzionato a quello praticato ai clienti "esterni" allora i finanzieri sanno di trovarsi di fronte a qualcosa di talmente anomalo da meritare un approfondito esame.
Ma se clienti e fornitori fanno tutti parte dello stesso gruppo multinazionale? In questo caso arriva in soccorso la statistica che, sulla base di specifiche linee guide e parametri dettati dall'Ocse (l'Osservatorio per la cooperazione e lo sviluppo economico) determina a tavolino la redditività della società oggetto di verifica contestando, come in questo quaso, un danno erariale.
Daniela Peira