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Cronaca
Salvataggio

Nizza Monferrato, ha un infarto mentre gioca a calcio e viene salvato dal compagno di squadra

Ha immediatamente iniziato a praticare il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo del defibrillatore presente in struttura e poi degli operatori 118

Questa mattina, dopo una notte in Rianimazione, ha ripreso conoscenza e ha riconosciuto la sua famiglia in videotelefonata rassicurandoli. In 12 ore un imprenditore di Nizza Monferrato ha conosciuto cosa significhi morire e rinascere, grazie al tempestivo intervento di un amico che si trovava con lui quando è stato colpito da infarto.

E’ accaduto ieri sera intorno alle 21,30 al campetto da calcio vicino alla piscina comunale di Nizza. Era in corso un incontro di calcio di “scapoli contro ammogliati”, la partitella del mercoledì sera di un gruppo di amici con la passione del calcio.

Ad un tratto l’imprenditore, senza alcun sintomo che annunciasse quello che stava accadendo, si è accasciato a terra senza dare segni di vita. Accanto a lui il compagno di squadra ha subito sentito il polso e si è reso conto che si trattava di un arresto cardiaco e immediatamente ha iniziato il massaggio per far ripartire il cuore. Un soccorso così tempestivo da consentire di recuperare il battito per due o tre fasi prima dell’arrivo del defibrillatore in dotazione alla struttura e, quasi in contemporanea, il sopraggiungere dei soccorritori del 118.

Per un caso fortuito, il compagno di squadra il cui tempestivo intervento ha consentito all’infartuato di non subire danni cerebrali dall’arresto cardiaco, aveva completato da pochi giorni un corso di primo soccorso ed era dunque “fresco” di memoria sulle manovre da compiere, seppur provate su un manichino.

Il paziente è stato trasportato all’ospedale di Asti e oggi le notizie sulle sue condizioni sono ottimiste.

«Io ero al bar della struttura quando sono stato chiamato dai compagni di squadra per prendere il defibrillatore – racconta Matteo Palumbo, gestore della piscina e di numerose strutture sportive della Vallebelbo – Grazie all’intervento immediato del compagno di squadra e poi alle due scariche di defibrillatore date prima dell’arrivo dei soccorritori, sembra che la persona colpita da infarto non abbia riportati danni permanenti. Questa è la miglior dimostrazione di quanto le apparecchiature DAE siano indispensabili e salvavita e dunque debbano essere diffuse il più possibile sul territorio. Da ieri sera, personalmente, ho deciso di acquistarne uno da tenere sempre in auto in caso di emergenza. Ho davvero toccato con mano quanto sia importante averlo il più vicino possibile e avere anche sempre più persone che, pur non essendo professionisti sanitari, siano formati per questo tipo di primo soccorso».

(In una foto di repertorio il campetto in cui ieri l’imprenditore nicese si è sentito male e in cui è stato soccorso)

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