Prosegue ancora oggi, martedì, la nona edizione di Europa in festa, tra sapori, colori e tipicità da un capo allaltro del mondo. Organizzata da Confesercenti e Comune, la manifestazione ha
Prosegue ancora oggi, martedì, la nona edizione di Europa in festa, tra sapori, colori e tipicità da un capo allaltro del mondo. Organizzata da Confesercenti e Comune, la manifestazione ha portato da venerdì scorso e per un totale di cinque giorni, uno spicchio variegato di tradizioni e culture in piazza Campo del Palio. Nello specifico e come già nelle precedenti edizioni, la kermesse ha proposto da un lato prodotti e piatti tipici, dallaltro diverse tipologie merceologiche, di pregio artigianale, in rappresentanza dei rispettivi luoghi di origine: dal vecchio continente, tra cui il nostro stivale, al cosiddetto nuovo mondo.
Questanno, infatti, accanto agli stand di numerosi Stati europei e varie Regioni italiane, è stato creato un apposito spazio dedicato ad alcuni Paesi dellAmerica Latina, tra cui Brasile, Messico, Argentina e Uruguay. Tante, quindi, le proposte, in tavola e non, che la folla di visitatori ha potuto scoprire e apprezzare, specie sabato sera, quando un fiume di gente è fluito in mezzo agli stand fino a notte inoltrata. Tra le tante specialità culinarie, brezen e strudel; dolci golosità di Salisburgo; birre tradizionali olandesi; paella valenciana; piatti di tradizione greca; zuppa di gulasch; currascho brasiliano; arrosticini di pecora; pasticceria siciliana; olive ascolane; prodotti pugliesi, calabresi, sardi, valdostani, liguri, toscani e piemontesi di eccellenza.
Quanto alle proposte non culinarie, gli articoli abbracciano più generi: dai tessuti di pregio alle spezie, dalla bigiotteria in pietra dura ai gioielli in ambra del Baltico. Una formula che anche questanno è stata apprezzata dalla gente, invogliata a vivere unesperienza intercontinentale, passando di bandiera in bandiera. Unico neo, per numerosi visitatori, i costi eccessivi di certi piatti e prodotti alimentari. A scatenare però la vera polemica sono stati parecchi standisti, lamentando non solo qualche pecca dal punto di vista logistico, specie in merito alla disposizione di certi banchi, più favoriti per via della posizione di sempre, ma soprattutto la partecipazione, questanno, di ambulanti locali, senza particolari specificità, che snaturano di fatto levento.
Premettendo che la polemica non vuole essere un attacco ai colleghi del territorio né muove da astio nei loro confronti, ma è rivolta agli organizzatori astigiani, alcuni standisti hanno incalzato dicendo: Ciò che propongono gli espositori del posto si può trovare qui sempre, mentre noi portiamo tipicità da fuori porta, anche da molto lontano, e abbiamo spese elevate sia per il plateatico sia per il viaggio e il soggiorno in loco. Purtroppo, ledizione di questanno da Europa in festa è diventata una sorta di festa dellunità. Per certi aspetti cioè anzichè un mercato europeo, sembra un mercato qualsiasi. Questo comporta, inoltre, che la gente spenda principalmente per la somministrazione diretta e molto meno per lacquisto di prodotti alimentari da banco o articoli di altro genere.
In tema sempre di vendite, se nei primi due giorni la partenza è stata un po a rallentatore, secondo quanto dichiarato da alcuni partecipanti, il sabato, in cui si riponevano buone speranze anche per la concomitanza della Notte bianca, non ha tradito le aspettative, quanto meno in termini di affluenza, risollevando comunque un po gli animi.
Manuela Zoccola