È stata inaugurata ufficialmente giovedì la 46esima edizione del festival Asti Teatro. Protagonisti gli acrobati della Compagnia ArteMakia in una gremita piazzetta Italia, in scena con la “Mitica passeggiata circense”, scritta e diretta da Milo Scotton.
«Speriamo che questo programma possa allietare più serate», si è augurato l’assessore comunale alla Cultura, Paride Candelaresi, in occasione del saluto iniziale. «Ogni anno cerchiamo di capire cosa è stato fatto bene o meno bene nell’edizione precedente, agendo di conseguenza per migliorare l’offerta. Questa – ha sottolineato – è la nostra grande forza».
Lo spettacolo di apertura, itinerante, ha “riportato in vita” i protagonisti dei più notio miti classici greci, da Narciso a Icaro, nell’intento di generare una riflessione sui valori umani attuali. Si è svolto tra piazzetta Italia e piazza Alfieri lungo sei postazioni, tra narrazioni, effetti speciali, musica e suggestive acrobazie dei bravissimi ed eleganti funamboli di ArteMakia.
«Quest’anno Asti Teatro sarà molto trasversale – ha annunciato il direttore artistico del festival, Mario Nosengo – e adatto a tutti, proponendo generi diversi, dalla prosa, alla danza, fino alla commedia musicale. Sarà un festival caratterizzato da molte curiosità, dedicato ai cittadini e alla città. Un’edizione in cui abbiamo cercato di coinvolgere anche i giovani che portano nuovi linguaggi e i loro temi. A questo proposito sottolineo una curiosità: gli under 35 non parlano di presente o di futuro, ma del passato».
Per poi rivogersi agli spettatori: «Correte a vedere Asti Teatro: ha bisogno di voi. E, comunque, ne vale veramente la pena».
Il festival
Il festival continua fino al 29 giugno con un ricco cartellone composto da 29 spettacoli, che comprendono anche 10 prime regionali e 8 nazionali.
Ai luoghi tradizionali di svolgimento degli spettacoli – Spazio Kor, Cortile del Michelerio, Diavolo Rosso, Teatro Alfieri, Sala Pastrone, Archivio Storico – si aggiungono quest’anno il Foyer delle famiglie in via Milliavacca e Eo Arte in via Brofferio.
Il tema del festival è il frutto di suggestioni su passato/presente/futuro, seguendo il filo conduttore della nostalgia. Intesa non con un’accezione malinconica, ma come stimolo al dialogo intergenerazionale.
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