Momenti di tensione ieri mattina, martedì, hanno accompagnato le operazioni di demolizione di un fabbricato abusivo in strada Peschiera
Momenti di tensione ieri mattina, martedì, hanno accompagnato le operazioni di demolizione di un fabbricato abusivo in strada Peschiera (zona Trincere, in corso Savona), costruito una ventina di anni fa in zona non edificabile e abitato da un nucleo famigliare di etnia sinta di cui fanno parte anche due bambini. Sul posto la polizia municipale, incaricata dell’esecuzione del provvedimento, ordinato dalla Procura della Repubblica.
Tutto era iniziato con controlli specifici effettuati dall’Ufficio di Vigilanza Urbanistica del Comune di Asti, che aveva provveduto a denunciare l’abuso all’autorità giudiziaria. L’iter ha fatto tutto il suo corso, durato parecchi anni, fino ad arrivare al momento di ieri. Un articolato dispositivo di sicurezza era stato predisposto dal Questore: sono intervenuti agenti della polizia, carabinieri, guardia di finanza, la forestale e i vigili del fuoco, «per i profili di sicurezza di loro competenza».
Parenti e amici sono accorsi, cercando di scongiurare l’ingresso dei mezzi pesanti incaricati della demolizione del fabbricato e di evitare l’intervento, in un fitto dialogo, a tratti animato, con le autorità arrivate in strada Peschiera. Una donna si è sentita male, nel momento in cui i primi pilastri sono crollati. «L’intervento – spiega il comandante della polizia municipale Riccardo Saracco – segue lo sgombero, attuato nel novembre scorso su iniziativa del Comune, del campo abusivo realizzato da alcune famiglie alla Boana, nei pressi di corso Savona».
m.m.t.