E’ stato un evento musicale, ma anche storico, quello vissuto dagli astigiani che, domenica, hanno partecipato all’inaugurazione delle sale nobili di Palazzo Ottolenghi, restaurate grazi al PISU
E’ stato un evento musicale, ma anche storico, quello vissuto dagli astigiani che, domenica, hanno partecipato all’inaugurazione delle sale nobili di Palazzo Ottolenghi, restaurate grazi al PISU. Una piccola Versailles è tornata a splendere in corso Alfieri, zona museale per eccellenza: qui sono tornati allo stato originale l’androne principale, lo scalone, la sala della “quadreria” e il salone grande.
Dopo il saluto del sindaco Brignolo, gli architetti che hanno lavorato al progetto (Roberto Nivolo, Sonia Bigando, Cristina Cirio) hanno illustrato i lavori effettuati, insieme a Cristina Lucca, collega della Soprintendenza, la quale ha dato conto della complessità dell’intervento restaurativo. Un investimento di oltre 835 mila euro che consente di ridare alla città un angolo “sabaudo” da togliere il fiato non appena si varca il grande salone decorato con stucchi, affreschi e dove l’oro e il rosso dominano incontrastati, anche grazie alle ai tendaggi alle finestre.
Il concerto in programma, dal titolo “E lucevan le stelle”, è stato allietato da musiche di Puccini, Donizetti, Verdi, Lara, Bixio, Curtis Leoncavallo, grazie alla collaborazione del Circolo Filarmonico Astigiano. Tenori Roberto Costi, Thomas Vacchi e Luca Boldini & Parma Brass Quintet. Alla tromba Daniele Pasciuta e Marzio Montali, al corno Alberto Orlandi, al trombone Roberto Ughetti, al bassotuba Gianluigi Paganelli.