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Gabriele Montana - segretario territoriale NurSind Asti
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Lavoro e salute

Concorso infermieri per la Regione Piemonte: «Si decida cosa fare e ci si assuma le dovute responsabilità»

L’analisi della situazione a livello territoriale nell’Astigiano da parte del segretario NurSind Gabriele Montana. In arrivo 46 assunzioni a tempo indeterminato

In merito alla situazione occupazionale critica degli infermieri e le attese nuove assunzioni da parte di Azienda Zero, riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del sindaco Nursind Asti.

 

Ad oggi avremmo dovuto avere, secondo quanto previsto dal piano straordinario di assunzioni, un migliaio di infermieri aggiuntivi, invece, le vicende che stanno interessando il concorso a tempo indeterminato di Azienda Zero non stanno permettendo neanche la sostituzione del turn over con una situazioni degli organici in via di peggioramento, tenuto anche conto delle ferie estive programmate. Dopo aver denunciato una mancata linea unitaria da parte delle Aziende e stimolato la Regione ad emanare indicazioni univoche e uniformi, prendiamo atto che l’indicazione data è stata quella di assumere e scorrere le graduatorie normalmente senza ulteriori altre disposizioni.

Nello stesso tempo però, molti colleghi, a ragione, hanno il timore di accettare e firmare un contratto che potrebbe rivelarsi nullo tra qualche mese, salvo che qualcuno, dalla Regione o dalle Aziende, smentisca questa ipotesi. Non vi è infatti certezza degli esiti del ricorso in discussione il prossimo 19 novembre presso il Tar e tanto meno di garanzie in tal senso che possano lasciare tranquilli, lo confermano diversi pareri di esperti del settore che anche il nostro sindacato ha commissariato a seguito della pubblicazione integrale del ricorso. D’altro canto, questo è anche il timore che molte Aziende stanno manifestando proponendo soluzioni e prospettive differenti tra loro e/o clausole a loro tutela da far sottoscrivere a coloro che eventualmente sono disponibili ad accettare l’assunzione a tali condizioni.

Crediamo che non vi è più tempo per temporeggiare senza che nessuno si assuma la responsabilità di prendere decisioni, né tantomeno di aspettare cinque mesi attendendo l’udienza senza alcuna strategia. Si è perso già troppo tempo infatti, senza che vi sia stata una indicazione chiara. L’impatto e le conseguenze di tale atteggiamento potrebbero essere estremamente gravi.
Vanno prese decisioni tempestive che tengano conto di eventuali diversi scenari, salvaguardando e tutelando i concorsisti e nello stesso tempo garantendo le assunzioni nel più breve tempo possibile nel rispetto di migliaia di professionisti che sin dalle prime ore sono stati spesso vittime di informazioni contrastanti e ondivaghe, e ancora oggi, sottoposti a comunicazioni differenti a secondo dell’Azienda o addirittura da uffici diversi della stessa Azienda, dimostrando poco rispetto per loro. Qui non si tratta solo di un problema tecnico ma oramai anche di natura politica. Crediamo sia doveroso da parte di qualcuno rendere note tutte le informazioni in merito, gli scenari possibili e soprattutto quale linea sia possibile e si intende adottare, con quali garanzie e/o rischi. Auspichiamo e chiediamo che questo avvenga il prima possibile.

La situazione a livello astigiano

“Per quanto riguarda la nostra provincia – sottolinea Gabriele Montana (nella foto), segretario territoriale NurSind Asti – la situazione di Azienda Zero e del relativo concorso ha prodotto due delibere per un totale di 46 assunzioni. Ricordiamo che in quella graduatoria ci sono 57 colleghi, quindi la direzione generale ha emanato queste delibere per assumerne i 46 colleghi senza timore, mostrando coraggio. La comunicazione della Regione Piemonte, infatti, è stata abbastanza chiara e ha definito le graduatoria utilizzabili, quindi i colleghi andranno a firmare un contratto a tempo indeterminato e l’Asl-At non inserirà nessuna clausola specifica in merito al ricorso del Tar. In considerazione a quello che avverrà a novembre – prosegue Montana – la nostra ipotesi sicuramente è quella che dovrà essere prioritaria la situazione pubblica e di tutti i cittadini, quindi di un intero sistema sanitario regionale. Alla base di tutto ci deve essere la sicurezza pubblica, qualsiasi decisione che verrà presa dovrà essere sicuramente quella di mantenere centinaia di colleghi all’interno delle Aziende del sistema sanitario regionale del Piemonte. Pertanto definirei una situazione che vada in una direzione differente al quanto remota e utopica, questo anche in merito a quanto detto lo scorso 18 giugno in Senato (durante la Commissione Sanità e lavoro sul decreto liste d’attesa) dal nostro segretario nazionale NurSind, Andrea bottega, che ha affermato che il vero problema sanitario della nazione non sono tanto le liste di attesa, bensì è rappresentato dalla mancanza di infermieri. Senza questi – conclude il segretario territoriale NurSind Asti – saremo costretti a chiudere gli ospedali. Sulla base di tutto ciò non posso pensare ad uno scenario diverso rispetto a quello da noi ipotizzato per il mese di novembre. La Regione ha detto che queste graduatorie sono utilizzabili e non voglio pensare che tra qualche mese le cose saranno diverse. Se qualcuno vorrà prendersi la briga di mettere in discussione tutti i contratti, allora sarà un problema di tutti e non solo di alcuni. Se verranno a mancare centinaia di infermieri dalle Aziende regionali, infatti, non sarà garantita la sicurezza pubblica di ogni cittadino del Piemonte. È questa ipotesi pensiamo e ci auspichiamo possa essere al quanto remota e utopica”.

Nursind Asti

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