Nessun passo indietro sulla realizzazione del secondo hub piemontese per l’accoglienza dei profughi
Nessun passo indietro sulla realizzazione del secondo hub piemontese per l’accoglienza dei profughi. Anzi. Proprio lunedì verranno aggiudicati i lavori all’impresa che ha vinto la gara di bonifica da amianto dell’ex caserma aeronautica di Castello d’Annone e, al termine del cantiere, verranno accolti i primi richiedenti asilo politico.
Anche se il termine accoglienza non è esatto, perché l’hub, per sua natura, nasce come centro di smistamento con un avvicendamento veloce e continuo di persone. E’ il primo luogo in cui i profughi, una volta toccato il suolo italiano, vengono portati per esser rifocillati prima di essere destinati alle strutture di accoglienza a più lungo termine individuate dalle varie Prefetture italiane. L’attività che fino ad oggi è stata fatta, in Piemonte, dal centro della Croce Rossa di Settimo. Visto il perdurare dell’emergenza degli sbarchi, il Ministero degli Interni ha deciso per un secondo hub piemontese individuato, come sede, nell’ex caserma annonese. Così, mentre Settimo accoglierà i profughi da destinare nelle località del nord Piemonte, Asti si occuperà di quelli che troveranno posto nel sud della regione.
Anche Asti, come Settimo, sarà gestito dalla Croce Rossa che già da marzo ha cominciato ad utilizzare diversi ex magazzini aeronautici per stoccare generi di prima necessità da destinare alle famiglie indigenti astigiane e per dare ricovero e mezzi e materiale della Protezione Civile.
L’area assegnata alla Croce Rossa (ne rimane infatti un’altra in cui ancora vivono ufficiali e sottufficali dell’Aeronautica) non può ancora accogliere profughi perché l’Arpa e l’Asl avevano registrato la presenza di manufatti in eternit contenenti amianto. Di qui la necessità di procedere alla bonifica e al riattamento di questi edifici. Lunedì l’aggiudicazione dei lavori e, appena saranno ripristinate le condizioni di sicurezza da amianto la Croce Rossa potrà già allestire una tendopoli per accogliere i cento richiedenti asilo attualmente “autorizzati” dalla Prefettura. Una sistemazione provvisoria in attesa di ristrutturare le ex caserme degli avieri che andranno a sostituire le tende nell’accoglienza dei richiedenti asilo. Per la ristrutturazione si è impegnato il Comitato.
Daniela Peira