«Un musical che restituisce l’anima rock del grande artista Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, di cui vogliamo mostrare non solo il profilo da grande artista, ma anche l’aspetto umano».
Così l’attore astigiano Fabrizio Rizzolo presenta lo spettacolo, diretto insieme a Fulvio Crivello, che debutterà in prima nazionale sabato 29 giugno alle 21.30 al Teatro Alfieri, nell’ambito del festival AstiTeatro (biglietti da 5 a 12 euro). Intitolato “Michelangelo da Caravaggio – A Rock Musical”, lo vedrà tornare all’Alfieri proprio lo stesso giorno in cui, 12 anni fa, aveva debuttato con il musical “Valjean”, premiato in questi anni da pubblico e critica.
Il musical
Fabrizio, come è nata l’idea di un musical su Caravaggio?
Era dieci anni che volevamo scrivere uno spettacolo su questo grande artista della storia italiana, che ci ha sempre affascinato. Però erano necessarie le condizioni che ne consentissero il debutto, che si sono attuate quest’anno, quando il direttore artistico del festival, Mario Nosengo, ci ha chiesto un titolo interessante da proporgli. Abbiamo risposto che dieci anni fa avevamo scritto la scena iniziale e finale del musical, ma che eravamo disponibili a completarlo per debuttare. Così è stato: io e Fulvio ci siamo messi al lavoro lo scorso 7 gennaio dedicandoci anima e corpo al progetto.
Il tempo a disposizione era decisamente poco…
Sì. Basti considerare che per “Valjean” abbiamo impiegato due anni, anche se con una “tabella di marcia” meno rigida.
Oltre alla tempistica, però, c’era un altro problema. A differenza di “Valjean”, basato sul romanzo “I Miserabili” di Victor Hugo, ovvero una storia scritta per essere narrata, “Caravaggio” è un musical che parla della vita del protagonista. Abbiamo quindi dovuto reperire, con difficoltà, le informazioni e poi romanzarle.
Al centro del musical, quindi, c’è la vita dell’artista?
Sì, raccontiamo gli ultimi anni, da quando era diventato veramente famoso e viveva a Roma, in conflitto con i suoi detrattori.
Posso assicurare che ci siamo trovati di fronte ad una miriade di informazioni e interpretazioni diverse su vita, morte, scelte compiute, carattere, riguardo a cui non esiste quasi mai una narrazione univoca.
La nostra decisione, allora, è stata quella di “scavare” il più possibile e puntare su una delle poche informazioni che non lascia spazio a dubbi, ovvero il fatto che Caravaggio fu al centro di una serie di attenzioni da parte del potere. Era un artista che non accettava compromessi, irascibile, ribelle e abituato a rispondere alle provocazioni.
Insomma, un personaggio che al giorno d’oggi possiamo definire decisamente “rock”. Da qui il titolo del musical.
I protagonisti
Chi lo interpreta sul palco?
Jacopo Siccardi, attore che ho conosciuto come collega nel cast di “A Christmas Carol”. In totale siamo otto attori che danno vita ad oltre 35 personaggi. Io, nello specifico, interpreto don Fernando, mercante d’arte di Siviglia che apre e chiude il racconto su cui si costruisce il musical.
Insieme a noi, sul palco, anche le astigiane Susi Amerio, Marianna Bonansone, Isabella Tabarini, oltre a Sebastiano Di Bella, Nicolas Franzin e Giorgio Menicacci.
Cosa ci dice sulla parte musicale?
E’ stata scritta da me e Sandro Cuccuini. Abbiamo voluto proporre un musical rock, in obbedienza al personaggio, che però è melodico, orecchiabile e strizza l’occhio al progressive. Gli arrangiamenti sono di Tony De Gruttola e Daniel Bestonzo, due grandi professionisti che si sono divertiti molto a mettere in piedi il progetto.
La particolarità da sottolineare è che vengono abbinati brani quasi operistici a ballad, anche struggenti, e a momenti di puro rock divertente. Insomma, è un musical un po’ anarchico, proprio come lo stile del racconto e il carattere di Caravaggio.
Dopo il debutto avete già qualche data prevista?
Non ancora, però abbiamo deciso che nel febbraio 2025 cominceremo un mini tour.
La Golden Ticket Company e gli altri progetti
La produzione è della Golden Ticket Company, gruppo di produzione che realizza spettacoli teatrali e musicali dal vivo e in streaming. Come è nato?
E’ stato voluto da me, Fulvio Crivello e Giorgio Menicacci.
Non è una società di produzione classica, ma una realtà che nasce dalla volontà di persone dedite al teatro che vogliono raccontare storie. Per ora abbiamo prodotto “Valjean”, “Un loft per sei”, in scena l’anno scorso nell’ambito del festival Asti Teatro, “Caravaggio” e il mio monologo “La domanda perfetta”.
Altri progetti che la riguardano?
Mi è stato chiesto di far parte del cast di “Da Vinci”, musical scritto da Fulvio Crivello e altri autori, con protagonisti gli attori Sergio Moses Moschetto e Chiara Canzian, la figlia di Red, bassista dei Pooh. Progetto che mi ha visto collaborare anche nel lavoro di riedizione.
Poi da novembre ripartirà il musical “A Christmas Carol”, in cui interpreto l’avaro Scrooge, e dovrei essere coinvolto in un paio di film del cinema indipendente che dovrebbero partire. Mi piacerebbe molto se vedessero la luce per tornare nel mondo del grande schermo.
Ad oggi, comunque, è uscito su Prime Video “Il violinista”, girato due anni fa a Domodossola, con Edoardo Romano e Davide Mengacci. Poi, con mia moglie Isabella Tabarini, ho girato la serie “Miss Fallaci”, incentrata su Oriana Fallaci, interpretata da Miriam Leone, di cui non si sa ancora la data di uscita, mentre lo scorso gennaio è andata in onda su Rai Uno la serie “La lunga notte – La caduta del Duce”, in cui ho interpretato il “futuro” Papa Paolo VI.