La Val Sarmassa e la sua riserva naturale ospitano il “mare verde”: è tale nelle parole dello scrittore Davide Lajolo, per le suggestioni paesaggistiche ma anche per l’antichissimo mare che ha dato alle colline la forma con cui le conosciamo. Se ne è parlato venerdì pomeriggio ai Giardini Crova nell’incontro tra letteratura e musica del calendario delle “sfumature di Libri in Nizza” a cura di Assessorato alla Cultura e Acerbi.
«La porzione di territorio rischiò di essere oggetto di una grande speculazione, salvo essere in seguito individuata come sito per una discarica – ha ricordato Laurana Lajolo, curatrice del volume – La popolazione, gli agricoltori e alcuni enti si fecero promotori di una grande campagna che ebbe come esito finale l’istituzione della riserva». Non casualmente, la produzione vinicola di eccellenza di mise lo zampino: «Un brillante enologo, Giuliano Noè, ebbe l’idea di proporre alla Cantina di Vinchio e Vaglio l’etichetta “Vigne vecchie”, a partire da vigneti che si trovavano all’interno della riserva».
«La porzione di territorio rischiò di essere oggetto di una grande speculazione, salvo essere in seguito individuata come sito per una discarica – ha ricordato Laurana Lajolo, curatrice del volume – La popolazione, gli agricoltori e alcuni enti si fecero promotori di una grande campagna che ebbe come esito finale l’istituzione della riserva». Non casualmente, la produzione vinicola di eccellenza di mise lo zampino: «Un brillante enologo, Giuliano Noè, ebbe l’idea di proporre alla Cantina di Vinchio e Vaglio l’etichetta “Vigne vecchie”, a partire da vigneti che si trovavano all’interno della riserva».
A seguire, il guardiaparco Francesco Ravetti e il giornalista Domenico Bussi hanno esposto le peculiarità faunistiche e storiche della Valsarmassa. Contrappunto musicale, l’esibizione di “MetoDo Classico”, ovvero Debora Giovine, voce, e Luca Cavallo, pianoforte.