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Attività all'interno delle case di riposo
Attualità

Malati di coronavirus trasferiti nelle case di riposo? La contrarietà del mondo sindacale

Una delle perplessità esposte dai sindacati durante un recente incontro è stata proprio la destinazione di posti letto all’interno delle case di riposo a malati positivi al Covid-19, per ridurre la pressione sulle strutture pubbliche

Malati di coronavirus trasferiti nelle case di riposo?

Lo scorso 27 marzo si è svolto un incontro tra le categorie regionali FP CGIL, CISL FP, FISASCAT, CISL, UILFPL, UILTuCS e l’Assessore alla Sanità Icardi, il dott. Aimar, il dott. Tesio e il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 in Piemonte, dott. Coccolo.
Il tavolo è stato indetto a seguito della comunicazione dei sindacati del 25 marzo, in cui si denunciavano le inadeguate condizioni di sicurezza in cui operano i lavoratori in servizio presso le Strutture Socio Sanitarie e Socio Assistenziali Piemontesi e per un confronto in merito alle ultime Delibere Regionali emanate sulle RSA e sul personale che vi opera. Una delle perplessità esposte dai sindacati è stata la destinazione di posti letto all’interno delle case di riposo a malati positivi al Covid-19, per ridurre la pressione sulle strutture pubbliche.

Lavorare in massima sicurezza

“Quello che si è richiesto – ha sottolineato Francesco Di Martino, Segretario Generale Provinciale UILTuCS – è che tutti gli operatori, dagli infermieri, alle OSS, agli addetti alle pulizie siano messi in condizioni di lavorare in massima sicurezza inoltre non condividiamo che dove ci sono anziani possano essere ricoverati pazienti positivi al Covid-19.  Questi – continua Di Martino – dovrebbero essere ricoverati in strutture apposite con personale sanitario adeguato. I pazienti ricoverati nelle RSA devono essere invece precedentemente sottoposti a tampone per dimostrarne la negatività, così come tutti gli operatori, al fine di evitare un’ulteriore diffusione del virus.”  Garanzie sacrosante e necessarie visto soprattutto l’aumento esponenziale di contagi e decessi all’interno di molte case di riposo. “E’ assurdo vietare l’ingresso ai parenti – ha aggiunto Francesco Di Martino – e permetterlo ad operatori, magari asintomatici, cui non è stato fatto alcun test”.

Risposte insoddisfacenti

Ma le risposte date dall’Assessore alla Sanità non sono state sufficienti soprattutto per quanto riguarda gli anziani mentre per quanto riguarda i test sierologici da abbinare ai tamponi, la Regione ha comunicato che 200 sono già pronti e che questi verranno usati nei prossimi giorni mentre, dalla prossima settimana, si aumenteranno i numeri arrivando a circa 3.500 ogni sette giorni.

Presto un nuovo confronto

In merito alla problematica di inserimento di personale all’interno delle RSA, provocato dal possibile esodo verso la sanità pubblica da parte di OSS o per carenze dovute a qualsiasi altro motivo, i sindacati hanno richiesto garanzie di massima capacità assistenziale possibile ed espresso grande contrarietà sulla riduzione dei minutaggi assistenziali a favore di quelli infermieristici. Inoltre dai rappresentanti dei lavoratori è stato chiesto di prorogare le scadenze di appalti pubblici e privati sino alla fine dell’emergenza Covid-19.  “Vorremmo anche – ha concluso Di Martino – che il Prefetto si facesse portavoce delle numerose problematiche.”  L’impegno, alla fine dell’incontro, è stato dunque quello di proseguire al più presto il confronto per trovare le migliori soluzioni adeguate a tutti.

Monica Jarre

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