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Attualità
Direttivo rinnovato

Asti, a capo della Croce Rossa uno dei presidenti più giovani d’Italia

Rinnovato il direttivo del Comitato di Asti che conta oltre 1100 volontari. Intervista al presidente uscente Stefano Robino e al nuovo, Davide Fontebasso

Svolta nella governance della Croce Rossa Comitato di Asti.
Al termine di recenti votazioni, i volontari hanno provveduto alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione che rimarrà in carica per i prossimi quattro anni.
Dopo un lungo mandato affidato a Stefano Robino, la guida del Comitato astigiano è passata a Davide Fontebasso, che con i suoi 31 anni è fra i più giovani presidenti Croce Rossa del Piemonte.
Proprio Fontebasso ha già espresso le sue linee guida tutte rivolte ai volontari, che dovranno essere coinvolti nelle scelte che li riguardano da vicino per una forma di guida sempre più inclusiva e partecipativa.
Ed è in quest’ottica che sono state decisi lavori logistici alla sede per migliorare il benessere dei volontari e la loro sicurezza, in un ambiente in cui operano sempre più accogliente e stimolante.
Ma lo stesso direttivo segna un altro traguardo: quello di avere, per la prima volta, in un ruolo apicale dell’associazione, una vicepresidente donna, Valentina Brezzo, 49 anni, da lungo tempo impegnata nella formazione dei volontari.
«Indipendentemente dalla mia persona – ha commentato Brezzo subito dopo la nomina – è un segnale importante che Croce Rossa deve lanciare. La parità di genere, in ogni suo aspetto, è un obiettivo della federazione internazionale e nel nostro piccolo anche noi dobbiamo contribuire a far sì che non esista più alcun tipo di discriminazione».
La vicepresidente è al lavoro, come fa da tanti anni, per formare i volontari. Un tema sul quale interviene: «Il problema principale che dobbiamo affrontare, acor prima, è il reclutamento. Dobbiamo far crescere l’interesse a far parte dell’associazione. Offriamo servizi indispensabili per le persone in stato di fragilità e vulnerabilità, offerti da volontari generosi e altruisti. Ma c’è bisogno di nuove forze. Non per niente il nostro motto è “Aiutateci ad aiutare”».
Così, fra le prime iniziative del nuovo direttivo, rientra una massiccia campagna informativa in tutte le sedi per avvicinare nuove persone.

Completano il consiglio Marco Giuliano Conta, Domenico Fumero e Valeria Nikolovska in rappresentanza dei giovani volontari.
Intanto, se qualcuno fosse interessato a diventare volontario della Croce Rossa, può contattare i seguenti recapti: asti@cri.it oppure il centralino al numero 0141/417711.

 

Parla il presidente uscente, Stefano Robino:
“Covid, migranti e privatizzazione i momenti più difficili di questi 12 anni”

Stefano Robino presidente Croce Rossa
Stefano Robino

Sfiora la dozzina di anni, fra presidente provinciale, quella del Comitato e il periodo da commissario, la durata del mandato di Stefano Robino, farmacista di Baldichieri e da molto tempo volontario della Croce Rossa di Villafranca.
Tanta esperienza sarà ancora a disposizione del nuovo direttivo?
No, ma solo perchè è giusto lasciare spazio ad un nuovo ciclo. Il mio è concluso e, comunque, avrebbe richiesto un impegno che, soprattutto per ragioni lavorative, non posso più garantire. Ma sono rimasto volontario e continuo a fare i miei turni sull’ambulanza di Villafranca.
In tutti questi anni a capo della Croce Rossa astigiana, quali sono stati i momenti più difficli?
Sono stati sostanzialmente tre. Il primo ha riguardato la grande trasformazione della Croce Rossa ad associazione privata del terzo settore. Un vero e proprio ribaltone per quanto riguarda gestione ed organizzazione. Bilanci, contabilità, gestione delle persone in visione privatistica ci ha messo a dura prova.
L’altro momento molto impegnativo è stato quello in cui ci siamo trovati a dover gestire le ondate di richiedenti asilo, con le tende dell’accoglienza piantate nel giardino della sede. Ma la soluzione dell’hub di Castello d’Annone, pur dovendo superare lo scoglio dell’accettazione della popolazione del posto, è stata una buona soluzione.
E poi il Covid.
Lì abbiamo messo in campo tutta la potenza della logistica Croce Rossa. Dal punto di vista strettamente emergenziale non è stata dura perchè siamo abituati e formati per affrontare questo tipo di impegno, ma dal punto di vista umano è stata durissima. Abbiamo dovuto allontanare volontari storici per non metterli a rischio contagio e la perdita dei contatti fra volontari è stato molto difficile da superare.
Le cose che le hanno regalato più soddisfazione?
La soluzione dei tre grandi problemi che ho elencato nelle risposte precedenti. E poi aver potuto lavorare con soci che si sono fidati di me e mi hanno sostenuto. Particolare orgoglio poi, grazie alla socia Elisa Chechile, lo ripongo nel progetto dell’Orecchio di Venere, il Centro Antiviolenza diventato punto di riferimento nazionale.

Il nuovo presidente: “La Croce Rossa non è solo ambulanze in sirena, ma molto di più”

Davide Fontebasso
Davide Fontebasso

Un giovanissimo presidente che però è già volontario Croce Rossa da 11 anni e ha fatto parte del direttivo con Robino presidente.
Quanto pesa la responsabilità di essere a capo di un Comitato come Asti?
Diciamo che arrivando da un’esperienza di consigliere direttivo avevo già saggiato cosa significhi essere nella governance della Croce Rossa. Certo, mi rendo conto di dover guidare un Comitato che conta 10 sedi unite (il più grande del Piemonte con un totale di circa 1150 volontari) e contemporaneamente essere il datore di lavoro di 40 dipendenti Cri. Ma so anche di mettercela tutta e di essere aiutato da una grande squadra direttiva.
Progetti per il futuro immediato?
Uno, molto ambizioso, è quello di dare attenzione allo spirito di coesione e di gruppo fra i volontari crocerossini. Vorrei tanto di nuovo farli di nuovo innamorare della Croce Rossa con un sentimento forte.
E il sogno nel cassetto?
Portare a termine di lavori di ristrutturazione della sede di via Foscolo. Proprio in questi giorni partono i lavori di ristrutturazione, ammodernamento e riassegnazione dei locali che, quando saranno finiti, restituiranno una sede logisticamente più efficiente. Poi, come sempre, piacerebbe avere qualche nuovo automezzo e nuove attrezzature sui mezzi di soccorso già operativi.
Se dovesse fare un appello ai giovani per avvicinarli al mondo del volontariato Croce Rossa, cosa direbbe loro?
E’ la più grande associazione d’Italia e oggi è in grado di offrire esperienze personali e professionali impagabili.
Forse nell’immaginario comune la si immagina solo con le ambulaze in sirena a soccorrere feriti e malati, ma non è così. E’ presente a livello locale ma anche internazionale e opera in tanti ambiti: screening sanitari, campagne di sensibilizzazione nelle scuole, educazione sessuale, divulgazione di stili di vita corretti. Ma anche Protezione Civile in caso di calamità, diritto internazionale. Insomma, chiuqnue può trovare in Croce Rossa una risposta alla sua indole di volontario. Noi siamo qui e accogliamo tutti a braccia aperte con la promessa di una formazione ad altissimi livelli.

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