«Una gioia immensa. Da sei generazioni la mia famiglia vive in Torretta, un Borgo eccezionale che sono orgoglioso di aver guidato a questo trionfo.»
Inevitabile in un momento come questo non rivolgere una dedica ed un pensiero a tuo padre….
«Questa vittoria è per lui e per tutta questa meravigliosa gente che ci ha sempre sostenuto. Oggi si è realizzato un sogno.E’ il mio primo anno di rettorato, contrassegnato dalla gioia più grande. Il Palio di Asti è difficile, la competizione è sempre accanita, batterie e finale nascondono mille incognite e vincere è quanto mai complicato. Oggi però tutto ha funzionato a meraviglia.»
L’aver fortemente voluto Antonio Siri si è rivelata scelta vincente….
«Mai avuto dubbi in proposito. E’ un grandissimo fantino e lo ha ampiamente dimostrato. Inoltre la vittoria di oggi lo gratifica in modo particolare in quanto l’anno passato ha rischiato davvero tanto in seguito alla caduta. E’ una meritata ricompensa per lui. Sono davvero felicissimo. ha meritato questo successo.»
Antonio Siri ha coronato un sogno. Nella sua carriera di fantino ad Asti non aveva mai raccolto grandi soddisfazioni, ma il trionfo per la Torretta ha cancellato precedenti delusioni. Il suo palmares personale recita:
quattro vittorie a Legnano, le ultime due nel 2023 e 2024 per Legnarello; tre vittorie a Castel del Piano e altrettante a Feltre e a Monticiano; due successi a Bientina e uno Piancastagnaio.
«Che soddisfazione immensa ho vissuto oggi – debutta il fantino nativo di Burgos – ce l’ho messa tutta e la vittoria è arrivata. Sono convinto di aver regalato alla Torretta una gioia immensa. Mi sento davvero gratificato dal punto di vista personale.»
La certezza della vittoria quando l’hai avuta?
«La cavalla, in ottima forma, ha sempre viaggiato fortissimo. Soltanto quando ho tagliato il tra guardo però ho avuto la sicurezza di avere vinto, La concorrenza era spietata e anche se mancavano due accoppiate, Moncalvo e San Damiano, la finale è stata assai impegnativa.»
Un grande Antonio, una garanzia Con il passare degli anni la sua è stata una crescita costante ed ha saputo diventare uno dei fantini più ambiti e affidabili. La sua carriera ha trovato sviluppo in ippodromo, dove in pochi anni ha saputo ritagliarsi spazi importanti e diventare una delle monte più ambite. Nei Palii riesce a regalare emozioni e ad Asti, nella Torretta, ha subito conquistato il gradimento di tutti. Bello il suo abbraccio dopo la finale vittoriosa con Massimiliano Narduzzi, numero uno della Scuderia da Clodia, così come altrettanto coinvolgente è stato il percorso che ha fatto camminando tra la gente biancorossoblu entusiasta per andare a ritirare il Drappo di Bressani da lui appena vinto.
Un po’ troppo snobbato anni addietro dalle dirigenze economicamente più forti e blasonate, passo dopo passo, vittoria dopo vittoria, ha saputo spazzare via pregiudizi e dubbi che lo riguardavano diventando uno dei “manici” più ricercati del panorama paliesco.