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Platani ex mulino di corso Savona
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Ex mulino di corso Savona, Uniti si può segnala alla Soprintendenza il rischio di abbattimento dei platani

I consiglieri Briccarello e Bosia chiamano in causa direttamente il sindaco Rasero mentre gli ambientalisti hanno scritto a Lidl

Continua la querelle politica sul progetto di abbattimento dei sette platani di corso Savona, davanti al sito dove sorgeva l’ex mulino di Asti, per fare spazio a una pista ciclabile. Non solo gli ambientalisti hanno aperto una petizione per fermare il taglio degli alberi, ma anche in Consiglio comunale le forze di minoranza hanno deciso di dare battaglia. Ieri Mario Malandrone (Ambiente Asti) ha presentato un’interrogazione al sindaco e agli assessori competenti mentre Gianfranco Miroglio (Verdi Asti) ha condannato senza appello l’ipotesi di tagliare le piante.

Un taglio dei platani che era già previsto nella convenzione del 2021, siglata dal Comune di Asti e dai proponenti del Pecli “ex mulino”, con una serie di opere di compensazione in altre zone della città. Adesso è il gruppo Uniti si può, con i consiglieri Vittoria Briccarello e Mauro Bosia, a intervenire sul caso annunciando di aver segnalato alla Soprintendenza dei beni paesaggistici e ambientali il rischio che gli alberi vengano presto abbattuti.

«Ricordiamo bene di quella volta che il sindaco Rasero si era definito “ponte di corso Savona centrico” oppure di quando aveva detto di poter condividere quasi la totalità della dichiarazione di emergenza climatica: – commentano Briccarello e Bosia – alla luce di queste affermazioni non sarà difficile per l’amministrazione salvare i platani. Riteniamo assurdo che, in un progetto sventolato come riqualificazione su cui ci sarebbe già tanto da dire visto che non è stata considerata la specificità dell’edificio e che si farà posto all’ennesimo centro commerciale in un quartiere di attività al dettaglio, vengano abbattuti sette platani monumentali. Gli alberi in questione sono fondamentali sia da un punto di vista paesaggistico sia monumentale per una delle città più inquinate d’Italia. Abbiamo quindi ritenuto opportuno segnalare il tutto alla Soprintendenza dei beni paesaggistici e ambientali, in quanto pensiamo che il suddetto l’organo debba esprimersi a riguardo. Riteniamo inoltre sacrosanto costruire la pista ciclabile, ma, allo stesso tempo, pensiamo che possa benissimo essere fatta senza l’abbattimento delle piante, sfruttando l’area della demolizione. Non è infatti più semplice spostare di poco un pezzo di ciclabile ancora da costruire rispetto all’ipotesi fantascientifica dell’assessore Amasio che “ha espresso rammarico per la potenziale perdita degli alberi e ha proposto di esplorare la possibilità di spostarli”?».

Sull’abbattimento arriva inoltre la presa di pozione del Forum Salviamo il Paesaggio tramite Alessandro Mortarino. «Un’azione che riteniamo profondamente contraria ad ogni logica ecosistemica. – osserva il Forum in una comunicazione inviata alla Lidl che costruirà il nuovo supermercato al posto dell’ex mulino – Crediamo sia superfluo ricordare il ruolo fondamentale degli alberi nel contrastare il cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico (criticità particolarmente grave per la città di Asti e per la salute dei suoi residenti), ancora più evidente considerando età e dimensioni degli esemplari arborei presenti da decenni e le particolari caratteristiche dei platani nel sequestrare il carbonio e gli inquinanti dall’aria, come suggerito anche dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dal Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Economia Agraria (CREA) in uno studio pubblicato su Nature. Vi chiediamo pertanto di voler riconsiderare il vostro progetto edilizio – sottolinea Mortarino ai vertici della Lidl – e provvedere ad un intervento che tuteli e conservi intatte le presenze dei preziosi e caratteristici platani, in piena armonia con quanto la vostra società afferma da anni e compare tra gli asset declamati nel vostro sito web: “Per noi di Lidl, assumersi la responsabilità significa cercare risposte alle domande che ci pone il futuro del nostro pianeta, soprattutto quando le nostre azioni hanno delle conseguenze sull’ambiente“».

Gli ambientalisti confidano che Lidl possa intervenire per salvare i platani, ma in caso contrario si dicono pronti a incatenarsi per impedire il loro abbattimento.

[foto Billi]

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5 risposte

  1. Dalla parte dei platani sempre abbiamo bisogno di piante ovunwue

  2. Abito incirso Volta e non vengono messe piante nuove giocano bambini e c’è bisogno di verde!!!!!

  3. Se reimpiatassero un platano oggi, ci vorrebbero 100 anni per raggiungere le stesse dimensioni. Sprecare una tale ricchezza è assurdo.

  4. Possibile che nn si riesca a capire che gli alberi sono sacri!!!!!e nn vanno abbattuti!!!

  5. Lasciate i platani cmq, sono il paesaggio li
    Massimo Zuccaro

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