Dopo la presa di posizione della consigliera comunale del PD Maria Ferlisi, anche il consigliere di Ambiente Asti Mario Malandrone interviene sul caso della mancata intitolazione della futura palestra di via Rosa al beato Pino Puglisi, simbolo della legalità, ucciso dalla mafia 31 anni fa.
A 31 anni dalla morte, nessuna apertura del Comune ad un’intitolazione voluta da tutti. Finalmente nell’Astigiano l’intitolazione a don Pino Puglisi? Un anno fa, proprio in concomitanza dell’anniversario di morte del sacerdote paladino dei valori dell’antimafia, nacque un’alleanza, una rete per dare un’intitolazione a don Pino Puglisi. Eppure a distanza di un anno tutto è fermo. Pare chiaro che non sarà dedicata a padre Pino Puglisi, il sacerdote ucciso per mano della mafia, l’area della nuova palestra, nonostante l’adesione alla proposta di autorità civili e religiose. Nel trentennale della morte, la figura di don Puglisi è stata ricordata dal Papa e dal presidente Mattarella per il suo impegno antimafia nei confronti dei giovani. Per le stesse motivazioni la giunta comunale di Aramengo ha scelto il suo nome per dedicare una zona del paese.
Ad Asti, la palestra della zona nord che stanno costruendo, che servirà alle scuole della zona, sarà intitolata a don Pino Puglisi?
Pare proprio di no. Indifferenza alla proposta promossa da Riccardo Santagati e sostenuta dal Prefetto di Asti Claudio Ventrice, dal Questore Marina Di Donato, dal Procuratore della Repubblica Biagio Mazzeo, dal Vescovo Marco Prastaro, dalla Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Asti-Alessandria Laura Bergonzi, dal Centro Servizi Volontariato Asti e Alessandria tramite il presidente Rosanna Viotto e il vice Francesco Manzo, dal direttore della Caritas Beppe Amico, dal Comitato Scientifico dell’Osservatorio provinciale antimafia e per la promozione della legalità, dall’Associazione Libera, dalla Rete Welcoming Asti, dal Dono del Volo e da altre associazioni.
Proposta su cui avevano chiesto di fare in fretta a dare una risposta recentemente i consiglieri di minoranza. Perché il Comune di Asti non ha risposto positivamente alla proposta di buona parte della società civile e delle istituzioni? Da un lato l’idea che Puglisi non sia astigiano, ma allora perché via Dalla Chiesa e via Mattarella? Il tema delle mafie, l’emergenza educativa è altrove, non qui? Eppure tutti sappiamo che il tema educativo è uno dei temi che comunque è al centro delle problematiche in città; eppure la mafia, le infiltrazioni non sono certo lontane dal nostro territorio. Purtroppo una scelta infelice quella dell’amministrazione di non aderire alla proposta, lontana da quell’educazione civica che dovrebbe essere centro di politica e dell’educazione alle future generazioni.
Mario Malandrone, consigliere comunale di Ambiente Asti
[nella foto la tomba del Beato Giuseppe Puglisi nella Cattedrale di Palermo – Foto J.R.]