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Griffi Gian Marco a Palazzo Alfieri
Cultura e Spettacoli
Intervista

Sala Pastrone, mercoledì in scena il reading teatrale di “Ferrovie del Messico”

Gian Marco Griffi: «Lavoro al soggetto della serie televisiva tratta dal romanzo»

Sarà ospitato nella Sala Pastrone del Teatro Alfieri, domani (mercoledì) alle 21, il reading teatrale “Storia dei nomi, dei soprannomi e delle Ferrovie del Messico”, al centro della serata ad ingresso gratuito organizzata dal Comune.
A firmarlo l’autore astigiano Gian Marco Griffi, che salirà anche sul palco insieme a Fiorenzo Fiori, Roberto Gasco, Silvia Perosino e Roberta Sperati. Già dal titolo, è chiaro il legame con “Ferrovie del Messico”, il romanzo di successo di Griffi: pubblicato dalla piccola casa editrice Laurana Editore, si è rivelato il caso editoriale del 2022, arrivando alla semifinale del prestigioso Premio Strega.
Griffi, cosa ci si deve attendere dal reading?
E’ una sorta di riduzione teatrale del romanzo, adatta anche a chi non lo ha letto, che prende spunto da nomi, cognomi e soprannomi citati nelle pagine. Io avrò il ruolo del banditore, tipico delle corti del Settecento (tanto che sarò vestito ad hoc grazie ai costumi del Laboratorio Principessa Valentina) e, partendo proprio dai nomi dei protagonisti del romanzo, accompagnerò gli spettatori nel mondo di “Ferrovie del Messico”. Fornirò anche un cappello introduttivo alle parti recitate dai vari attori.
Insomma, non è un semplice reading, ma una riduzione scritta appositamente per essere portata sul palco, con parti recitate e finale inediti, alternate a letture. Il mio stesso ruolo di banditore non compare nel libro, così come la personificazione del mal di denti che coinvolgerà Roberta Sperati.
E’ già stato messo in scena?
Sì, al festival che si è svolto lo scorso maggio al Margara Golf club, di cui sono direttore.

Il romanzo e la serie televisiva

Oltre al reading, di cosa si sta occupando ora?
Sono completamente immerso nella stesura del nuovo romanzo.
Di cosa parla?
Come “Ferrovie del Messico”, sarà nuovamente ambientato in parte ad Asti, anche se la città appare molto trasfigurata. Pur essendo ancora in fase di elaborazione, posso anticipare che è la storia di un ragazzo che, a causa di una delusione d’amore e di una colpa che si porta dentro, deciderà di arruolarsi in un reparto dell’esercito che definirei assurdo. Il tutto al termine di una giornata elettorale nel 2027, la domenica delle elezioni amministrative per la carica da sindaco di Asti. Tuttavia, ora dovrò “metterlo tra parentesi” per un mese, dedicandomi ad altro.
A cosa?
Ho firmato con la casa di produzione “Fastfilm” che mi ha chiesto di scrivere il soggetto per una serie televisiva tratta da “Ferrovie del Messico”, con l’obiettivo di proporla a televisioni generaliste e piattaforme streaming.
Come è nata l’idea?
Sono stato contattato dall’attore Lino Guanciale che, come ha dichiarato nel corso di una intervista al settimanale “Oggi”, ha letto e apprezzato molto il romanzo, tanto che gli piacerebbe vederlo al centro di una serie televisiva. Ci siamo conosciuti a Milano e, grazie a lui, sono entrato in contatto con la casa di produzione. Nel frattempo, abbiamo preso parte al festival letterario svoltosi lo scorso luglio a Noci, in Puglia, dove abbiamo dato vita ad un estratto del reading su “Ferrovie del Messico”.
Ci può anticipare qualcosa sulla serie?
Sicuramente inserirò elementi inediti, una sorta di seconda parte del romanzo. E poi, per rimanere fedele ai numerosi registri narrativi del libro, dovrò cimentarmi con altrettanti registri cinematografici. Sarà un’esperienza nuova e di certo bellissima.

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