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Inaugurata la mostra

Canelli, Alessandra Pulacini: «Vincere il Palio era il sogno di mio padre»

Il racconto della storica vittoria ad Asti dalla voce della figlia del Rettore
Da poco è stata inaugurata la mostra sui 50 anni dalla vittoria canellese del Palio di Asti, allestita da Ornella Domanda e Massimo Branda di Memoria Viva. Protagonisti dell’unicum, il fantino Mauro Finotto (detto Jora) e la cavalla “Spumantino”; ma c’era anche il Rettore Gian Carlo Pulacini.

Castagnolese di nascita, canellese d’adozione, Pulacini era una persona lungimirante. Nel ‘56 apri in città un’autoscuola che diede la patente a generazioni di cittadini. «Divenne ancora più conosciuto quando, per difendere l’ospedale di Canelli, costituirono un’associazione (di cui lui fu presidente) e riuscirono ad ottenere una struttura all’avanguardia» informa orgogliosa la figlia Alessandra Pulacini.

Come mai finì nel Comitato Palio? «Mio padre amava i cavalli e le tradizioni astigiane – risponde – Fu il preside Giraudi a coinvolgerlo. Da subito è partito il sogno di portare via il drappo ad Asti. Furono anni di lavoro intenso. All’epoca cavalli e fantini erano del territorio. Addirittura partecipò ad una edizione con un comitato privato. Mio padre era orgoglioso che in tutti gli anni Canelli andava sempre in finale».

1974: Jora ben figura nella batteria. «Gian Carlo, io vinco!» gli avrebbe detto il fantino. «Mio padre allora ha intravisto il sogno – conclude la figlia – Ricordo la gioia nei sui occhi tagliato il traguardo. Canelli aveva vinto il Palio!».

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