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Asti, il futuro dei platani dell’ex mulino sarà l’abbattimento

Esperti ambientali, proponenti e amministratori si sono confrontati in Comune

Davanti all’ex mulino di corso Savona sfuma la speranza di poter salvare i sette platani rimasti tra l’area dove sarà costruito il nuovo supermercato Lidl e la carreggiata. La conferma che le piante saranno estirpate per fare spazio a una pista ciclabile arrivano anche dal rendering del progetto definitivo depositato in Comune.

Sul rendering si vede il futuro supermercato, la nuova grande rotatoria che sarà costruita tra corso Savona e via Lungotanaro dei Pescatori e la pista ciclabile ai margini della carreggiata. Ma niente platani. Un’ulteriore conferma sul prossimo abbattimento degli alberi è arrivata dopo l’incontro conoscitivo, che si è tenuto in Comune alcuni giorni fa, tra gli assessori ai Lavori Pubblici Stefania Morra, all’Urbanistica Monica Amasio e all’Ambiente Luigi Giacomini con il progettista incaricato dalla proprietà Ruscalla, l’architetto Matteo Placchi, il consulente Marco Allasia, Angelo Porta di Legambiente e il professor Marco Devecchi della Facoltà di Agraria all’Università di Torino. È stato il professor Devecchi a chiedere il confronto per approfondire il tema della riqualificazione dell’area ex mulino. L’assessore Morra ha illustrato l’insieme delle opere di riqualificazione comprendenti anche un intervento compensativo, a fronte del previsto abbattimento degli alberi, riguardante la realizzazione di una siepe di contrasto/assorbimento degli inquinanti legati al traffico veicolare e a beneficio della scuola Baussano (zona Saclà) che si trova in un’area fortemente trafficata.

«Le ragioni illustrate in riferimento all’abbattimento dei platani nel progetto complessivo di riqualificazione – si legge in una nota congiunta – riguardano la loro presenza in un’area che, a differenza del passato in cui furono messi a dimora, attualmente risulta in contrasto con le esigenze viabilistiche, anche di sicurezza, con particolare riferimento alla vicina linea ferroviaria che impone regole stringenti, accanto a problematiche connesse all’ammaloramento del sedime stradale per la parte pedonale». Il tecnico incaricato dalla proprietà ha ricordato «i molteplici vincoli urbanistici che non hanno consentito nel progetto la conservazione degli alberi esistenti», ma lo stesso ha espresso la disponibilità della proprietà di procedere, nelle forme e modalità da definire, a nuovi piantamenti arborei in altre aree cittadine.

Che non ci sia nessuna speranza di poter modificare il progetto è stato ribadito dall’assessore Amasio: «L’iter procedurale è a uno stadio avanzato che non consente più modifiche. Si deve partire dal caso specifico per elaborare con il massimo dei contributi della comunità astigiana un piano generale del verde di Asti per gli anni a venire da inserirsi nella revisione in atto del Piano regolatore».

Certo non è questo l’esito auspicato dagli ambientalisti, che hanno avviato una raccolta firme e si dicono pronti a incatenarsi per fermare l’abbattimento degli alberi. Devecchi ha però ricordato «come quei platani rappresentino una componente di valore, certamente da un punto di vista ambientale, ma anche di affezione e memoria storica per la comunità astigiana e il loro abbattimento è un motivo di grande pubblica afflizione». Il professore ha infine lanciato la proposta di convocare i rappresentanti degli Ordini e dei collegi professionali e delle associazioni ambientaliste che hanno affrontato con grande impegno e disponibilità numerose tematiche inerenti il verde cittadino, in fattiva collaborazione con il Comune. Anche Angelo Porta ha sottolineato che, dall’esame iniziale delle planimetrie progettuali «si sarebbero potuti salvaguardare i platani, poiché il confine della proprietà verrà arretrato di oltre un metro rispetto all’attuale». Le parti si ritroveranno, a breve, per proseguire il confronto.

[nella foto il rendering di come diventerà l’area con il supermercato, ma senza i platani]

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