La storia è una di quelle proprio brutte perchè colpisce una donna anziana e vedova che, da un momento all’altro, si è trovata senza soldi ed è stata costretta a farsi ricoverare in una casa di riposo in condizioni di stenti
La storia è una di quelle proprio brutte perchè colpisce una donna anziana e vedova che, da un momento all’altro, si è trovata senza soldi ed è stata costretta a farsi ricoverare in una casa di riposo in condizioni di stenti. Eppure lei non era mai stata in condizioni di indegenza, anzi. A rovinare la sua vita è stato un incontro disgraziato, con un uomo di 46 anni di San Damiano, M. T. L’uomo di mestiere fa il venditore porta a porta di letti, materassi, poltrone e altri oggetti per il “benessere del riposo”.
La donna è finita nel suo indirizzario per una delle normali “visite” a casa legata ad un tentativo di vendita. Niente di illegale nè di anomalo se non fosse che, a quella prima visita, ne sono seguite molte altre. L’uomo, infatti, secondo le indagini svolte dalla polizia locale di Savigliano, si sarebbe subito accorto della condizioni di inferiorità psichica dell’anziana vedova e ne ha approfittato. Le accuse nei suoi confronti sono gravi: la Procura di Cuneo parla di circonvenzione di incapace e violenza sessuale aggravata e continuata. M. T. ha dapprima carpito la sua fiducia e, successivamente il suo affetto, presentandosi come un improbabile “fidanzato” in grado di occuparsi di lei e di starle accanto.
Le condizioni della donna e una profonda solitudine hanno reso facile il gioco all’uomo che ha cominciato a frequentare sempre più assiduamente la casa della vedova, mangiando e dormendo lì in più occasioni. Ma, soprattutto, è riuscito a spillare alla donna ingenti somme di denaro anche attraverso l’organizzazione di serate e incontri di vendita con altri colleghi che finivano con l’acquisto, da parte della padrona di casa, di una quantità incredibile di letti, materassi, doghe, poltrone, tapis roulant che a volte non le venivano neppure consegnati oppure le venivano sottratti subito dopo l’arrivo in casa per essere riproposti ad altri clienti.
Fra una serata e l’altra, fra una fornitura di materassi e una di cuscini super confortevoli, dal conto corrente della donna sono usciti circa 80 mila euro che si sommano agli oggetti preziosi e ai quadri di valore di cui l’uomo si è impossessato nel periodo in cui frequentava l’anziana. Addirittura la banca della donna, ad un certo punto, dopo essersi accorta delle spese e dei prelevamenti, le aveva bloccato il conto, ma lei lo ha chiuso e ne ha aperto un altro persso un altro istituto che invece non ha avuto problemi a smobilitare i suoi risparmi. L’accusa di violenza sessuale è legata agli atteggiamenti che l’uomo teneva nei confronti dell’anziana per illuderla di voler intrattenere una relazione con lei.
La donna, quando ancora era attiva e in salute, era stata un’attivista del Cif, il Centro Femminile Italiano che si occupa, fra le altre cose, proprio di affiancare donne vittime di raggiri. Lei non è stata in grado di riconoscere la circonvenzione nei suoi confronti, ma le amiche di vecchia data del Cif invece si sono accorte che qualcosa non andava e quando lei si è confidata, hanno sporto denuncia presso la Polizia Locale di Savigliano che ha portato avanti le indagini, scoprendo, fra l’altro, che l’uomo risulta indagato in un altro caso simile, sempre consumato a Savigliano. Ora l’anziana, senza risparmi, è ricoverata in una casa di riposo e il tribunale le ha nominato un amministratore di sostegno.
Daniela Peira