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Cronaca
Sentenza

Autovelox a Motta, anche il giudice di appello dà ragione all’automobilista che ha preso la multa

Appare dunque consolidato anche ad Asti l’orientamento dettato dalla Cassazione. Se non sono omologati non sono affidabili per elevare le multe

E’ di pochissimi giorni fa la sentenza del giudice di Asti, Sara Pozzetti, chiamata a decidere sul ricorso presentato dalla Comunità delle Colline tra Langa e Monferrato dopo essersi vista annullare una multa per eccesso di velocità dal giudice di pace Rita Falco.

La sentenza della dottoressa Falco era stata dettata, a sua volta, dal ricorso presentato da un automobilista astigiano che si era rivolto alla Globo Consumatori di Alessandria, associazione specializzata in questo tema, dopo aver preso una multa per eccesso di velocità al “famigerato” autovelox di Motta di Costigliole per il superamento del limite di una manciata di chilometri orari.

Autovelox che miete “vittime” ogni giorno, installato dalla Comunità collinare e da un mese ancora più temuto in quanto sulla strada statale si è riversato un notevole flusso di traffico dopo l’attivazione del pagamento dell’autostrada per Alba attraverso il Free Flow.

Ed è anche lo stesso autovelox che si è visto annullare la quasi totalità delle multe perchè l’apparecchiatura è dotata di autorizzazione ma non di omologazione.

E il giudice Pozzi, in appello, ha ribadito quanto già scritto dalla dottoressa Falco nelle motivazioni della sua sentenza: «Approvazione e omologazione del prototipo (autovelox n.d.r.) hanno caratteristiche, natura e finalità diverse. Infatti l’omologazione ministeriale autorizza la riproduzione in serie di un apparecchio testato in laboratorio con attribuzione della competenza al Ministero per lo sviluppo economico mentre l’approvazione consiste in un procedimento che non richiede la comparazione del prototipo con caratteristiche ritenute fondamentali o con particolari prescrizioni previste dal regolamento».

Il giudice spiega che, pur essendo entrambi gli atti di natura amministrativa, l’omologazione ha anche una natura tecnica che garantisce il perfetto funzionamento e la precisione dello strumento usato per accertare la velocità tenuta dalle auto.

Dunque, mancando questa “certezza” dell’affidabilità tecnica, sull’onda della sentenza della Cassazione del 2021, i giudici di primo e secondo grado hanno accolto il ricorso dell’automobilista e respinto l’appello della Comunità collinare.

La quale, pur essendoci tutte le altre “vittorie” degli automobilisti che hanno fatto ricorso, continua a tenerlo attivo e ad incassare i proventi delle multe spiccate.

Anche perchè, a conti fatti, fare ricorso e pagare la multa entro i 5 giorni ha un uguale costo. Ma è una questione di principio, spiegano da Globo Consumatori, ribadendo che chi si rivolge a loro per fare il ricorso sono spesso automobilisti che si vedono recapitare la multa per il superamento di 2, 3, massimo 6 km orari oltre il limite.

Per dare l’idea di come siano sempre più numerosi gli automobilisti che scelgono la via del ricorso per affermare l’illegittimità di quell’autovelox, lo stesso giorno in cui il giudice Pozzetti respingeva l’appello della Comunità Collinare, il giudice di pace Falco annullava il verbale di un altro automobilista per una multa presa, questa volta, all’autovelox di Castelnuovo Calcea in direzione Nizza. Anche in questo caso l’apparecchio non risultava omologato.

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Una risposta

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