«Condivido con tutti voi l’esito del processo penale, frutto della denuncia, nei miei confronti, da parte dell’Associazione Con Te per presunte truffe ai tempi in cui fui presidente e conclusosi pochi giorni fa con la mia assoluzione con formula piena». Da anni il dottor Giuseppe Parello, oncologo e a lungo presidente dell’associazione Cure Palliative Con Te, si è tenuto dentro l’amarezza per quel processo in cui era imputato con il dottor Fabrizio Pace, psicologo e psicoterapeuta.
Per Parello l’accusa era di aver gestito male le risorse economiche dell’associazione anche dando incarichi al dottor Pace di assistenza psicologica ai malati. A quest’ultimo era infatti contestato di non avere i titoli per quel tipo di lavoro e di non aver rendicontato a dovere la sua attività.
Per tutti e due poi, c’è anche il curioso episodio di una sacca di sangue chiesta ed ottenuta dalla banca del sangue dell’ospedale di Asti per ragioni didattiche e poi dimenticata nel bagagliaio dell’auto in dotazione all’associazione.
Parello e Pace, sempre presenti alle udienze, assistiti dagli avvocati Avidano e Lageard, si erano difesi spiegando punto per punto le contestazioni e offrendo al giudice Sparacino anche memorie difensive corpose.
Il giudice, a fronte di una richiesta di condanna a 9 mesi avanzata dal pm cui si è associato l’avvocato Cardello, difensore della parte civile rappresentata dall’associazione Con Te, ha mandato i due imputati assolti perchè il fatto non sussiste.
«L’esito del processo – prosegue Parello – è dedicato in particolare a tutte quelle persone che dal 2008 al 2017 (periodo in cui io fui presidente dell’Associazione Con Te) hanno sostenuto con donazione liberali gli obiettivi dell’associazione perché con me hanno condiviso l’importanza della divulgazione della cultura delle cure palliative oltre che del supporto ai pazienti alla fine della vita ed ai loro familiari. Ciascuna persona abbia così conferma che in quegli anni ed in ogni giorno di mia presidenza, mai un centesimo delle donazioni ricevute fu speso in modo scorretto o che non avesse come unica finalità il malato alla fine della vita e la sua famiglia: supporto sanitario, psicologico, umano oltre che logistico».
Soddisfazione è espressa anche dal dottor Pace: «Aspetto le motivazioni ma sono molto soddisfatto della sentenza di assoluzione in cui ho sempre creduto. Ho donato tempo e professionalità ai pazienti e nessuno ha potuto riscontrare il contrario. Una vicenda sgradevole con un lieto fine».
Non era invece l’esito che si aspettavano le parti civili, Asl per la vicenda della sacca di sangue e l’associazione Con Te per la gestione addebitata al dottor Parello.
«Valuteremo la motivazione tra 90 giorni per capire se ci sia spazio per un appello per la responsabilità civile e per cercare di convincere il pm ad appellare sull’assoluzione» è il commento dell’avvocato Guido Cardello.