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Tomedo Massetti Torre Comentina
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Con Tomedo alla scoperta della Torre Comentina grazie a un’esperienza sensoriale unica ad Asti [fotogallery]

L’associazione culturale fondata da Ronni Massetti aggiunge un’ulteriore iniziativa, dopo l’Ape Calessino, per chi vuole scoprire la città e le sue eccellenze

Immaginate di essere un turista in visita ad Asti; state camminando lungo corso Alfieri, nella zona museale, quando vi imbattete in una delle torri medievali più belle del Piemonte, tra le più alte inserite in un contesto urbano. È la Torre Comentina, già di San Bernardino, che con i suoi 38,55 metri svetta su piazza Roma a fianco di Palazzo Medici del Vascello. Fino a oggi quella torre è stata fotografata, ripresa, usata come uno dei simboli di Asti per eventi e manifestazioni, ma adesso, grazie all’associazione turistica culturale “Tomedo” (Aps riconosciuta dalla Regione Piemonte), i turisti e gli astigiani possono scoprirne i segreti e provare un’esperienza sensoriale immersiva al suo interno, assaporando diversi prodotti del territorio mentre vengono guidati nei duemila anni di storia locale.

L’idea della Torre Comentina experience è venuta a Ronni Massetti, da 25 anni nel mondo della comunicazione e del marketing, che ha deciso di offrire ai turisti più di un’attività originale per vivere Asti e scoprire le sue eccellenze. Massetti, titolare di Tomedo, un’agenzia di promozione delle eccellenze astigiane con sede al piano terra della Comentina, ha lavorato a un progetto che ha un grande potenziale e che, provandolo in anteprima, possiamo affermare essere davvero interessante in un tour attraverso la nostra città.

«Quando i turisti vengono a trovarci nella torre, li accogliamo spiegando loro l’idea di Tomedo e parliamo dei prodotti del territorio – spiega Massetti affiancato dalla moglie Marianna – Offriamo la possibilità di assaggiare i prodotti delle piccole aziende locali, ne promuoviamo una ventina, che non si trovano al supermercato. Poi, se loro sono interessati all’acquisto, possono farlo qui, ma soprattutto contattando direttamente i produttori. I turisti, aderendo all’associazione culturale, possono poi scegliere l’esperienza dell’Ape Calessino o della Torre Comentina». Da Tomedo arrivano circa 16.000 visitatori ogni anno e vengono accolti da personale che parla dalle tre alle cinque lingue. Entrano in una vetrina di prodotti, esposti in una piccola, ma evocativa sala di degustazioni, dove possono gratuitamente effettuare degli assaggi. Poi scelgono se acquistare o meno i prodotti, però l’impronta di Tomedo è tutta incentrata sull’accoglienza in un clima familiare e informale.

Ma come non si può svelare la fine di un romanzo giallo, così non possiamo scendere troppo nei dettagli della visita alla torre per non rovinare la sorpresa. Però è stato sufficiente vedere l’entusiasmo dei turisti che hanno provato l’esperienza per capire come l’accoglienza turistica possa essere fatta dagli Enti competenti, ma anche sostenuta da privati con l’idea giusta declinata nel modo più accattivante. Non a caso l’altra esperienza che l’associazione Tomedo fa provare a coloro che si associano è il tour della città sull’Ape Calessino, un percorso di circa 40 minuti che piace e intrattiene mentre Ronni, al posto di guida, spiega (in tre lingue diverse) alcuni cenni storici e curiosità sulle bellezze di Asti.

Una volta rientrati nella torre, il resto del percorso ci viene illustrato da Mariacristina Chiodo: «L’esperienza è sensoriale, non la classica visita tradizionale, è unica nel suo genere e dev’essere vissuta. Per noi è una delle esperienze più esclusive che si possono fare ad Asti e le degustazioni sono tutte a base di prodotti del territorio mentre, un po’ per volta, si rivela la visita alla torre». Oggi l’esperienza sensoriale nella Comentina, che non appartiene ai beni pubblici, ma è di proprietà di privati, prevede la degustazione di un calice di Cortese del Monferrato Docg e Barbera d’Asti Superiore Docg con toma al tartufo, peperoncini con acciughe, nocciola i.g.p tonda gentile trilobata, salame e lardo al tartufo e agnolotti piemontesi. La visita si chiude in bellezza con un calice di Moscato d’Asti docg e con l’assaggio del Biscotto del Mastodonte diventato un simbolo del Distretto del Commercio Valtriversa e Valle del Mastodonte.

Per motivi di sicurezza si può salire solo fino al secondo piano della torre, non oltre, ma Tomedo ha cercato di abbattere le barriere fisiche trovando comunque il modo di portare “la gente in cima”. Un percorso che passa anche nell’affascinante cortile interno di Palazzo Medici del Vascello che lascia i turisti senza fiato grazie alla sua conformazione tra medioevo e liberty. Tutto questo senza gravare sui conti pubblici perché Tomedo, essendo un’associazione, si autofinanzia con le tessere annuali o con donazioni che possono essere fatte da chi vuole sostenere il progetto.

«Non ho preso un euro di finanziamento pubblico, ma ho investito in prima persona puntando a un’idea che ritengo sia vincente. Ci piacerebbe – continua Massetti – anche essere maggiormente coinvolti dagli altri enti che si occupano di turismo e accoglienza, dal Comune all’Atl, ma ancora non avviene a sufficienza. È un peccato perché potremmo offrire loro spunti interessanti e dati utili per implementare i servizi per l’accoglienza. Non siamo in competizione con loro, ma anzi i turisti ci prendono come punto di informazioni e quindi possiamo essere di grande aiuto nella promozione del territorio».

Per Massetti ci sono voluti quattro anni di lavoro per implementare il progetto Tomedo, ma oggi è più che soddisfatto e ha ben chiaro quale saranno i prossimi obiettivi: «Sono talmente innamorato di comunicazione, marketing e nuove tendenze multimediali che, per colmare la voglia di apprendere, prima ho imparato tre lingue e poi mi sono iscritto all’università, a 45 anni, per conseguire la Laurea in Comunicazione e Multimedialità – continua ricordando che ha ancora pochi esami da sostenere – Il mio è un percorso diverso dal normale che mi affascina parecchio perché lega 25 anni di esperienza pratica e lavorativa a un percorso di laurea teorico, attuale e moderno. Questo percorso normalmente si esegue quando non si ha esperienza nel mondo del lavoro, ma all’età di 20 anni ho voluto apprendere la pratica sul campo e affinarla con la teoria moderna».

Per contattare Tomedo è possibile scrivere una mail a info@tomedo.it o chiamare il numero 0141.230216.

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