Pronti per il prossimo viaggio Marco Magrini e Andrea Nosenzo, i ragazzi che la scorsa estate, neo diciottenni, sono partiti per un insolito viaggio via fiume da Villafranca a Venezia navigando lungo
Pronti per il prossimo viaggio Marco Magrini e Andrea Nosenzo, i ragazzi che la scorsa estate, neo diciottenni, sono partiti per un insolito viaggio via fiume da Villafranca a Venezia navigando lungo Triversa, Tanaro e Po, sperano gli venga riconosciuto qualche diritto sul tesoro in argento scovato tra la melma del rio Triversa all'altezza del ponte di Tigliole.
«Stavo cercando un punto lungo la riva agibile per risalire, quando mi sono imbattuto in un luccichio nelle acque del Triversa. Istintivamente ho provato a prendere quel pezzo di metallo e mi sono accorto che si trattava di un oggetto in argento, allora ho chiamato Andrea e insieme, spinti dalla curiosità, abbiamo iniziato a scavare portando alla luce ben 6 chili di argenteria!» così la scorsa estate, tornato da Venezia, Marco aveva raccontato dell'insolito ritrovamento. Teiere, vassoi, piatti, brocche e calici in argento, un mini-tesoro che nel giro di pochi giorni aveva fatto il giro di giornali e tv nazionali nell'ipotesi che gli oggetti ritrovati dai due amici e compagni di scuola, le cui condizioni facevano supporre una lunga permanenza in acqua, potessero essere riconducibili ai fatti di cronaca legati alla "Santona di Santo Spirito", nel lontano novembre del 1988.
La vicenda culminò con l'arresto per sequestro di persona, estorsione, lesioni e altri reati della "Santona" Nunzia Maddalena Leto, impostasi come guida spirituale della piccola "Comunità dell'Eterno" che aveva sede in una cascina del Recinto Santo Spirito ad Asti e i cui adepti, in molti casi, scelsero di disfarsi dei loro averi gettandoli nelle acque del Triversa per scacciare il demonio. Marco e Andrea, tornati dal loro viaggio, hanno ripulito e consegnato l'argenteria alla stazione dei carabinieri di Villafranca che ha diramato l'avviso di ritrovamento allo scopo di risalire al legittimo proprietario. La scorsa estate si era detto che allo scadere di un anno, qualora nessuno avesse rivendicato la proprietà degli oggetti, questi sarebbero stati riconsegnati ai due ragazzi.
A oggi però la procedura sembra più complessa. Dalla stazione di Villafranca fanno sapere che gli oggetti sono ancora in loro custodia ma che, al termine di tutti gli accertamenti, il "tesoro" sarà consegnato al Comune che avrà l'obbligo di affiggere un avviso di ritrovamento all'albo pretorio e custodire gli oggetti presumibilmente per un altro anno e solo allora decidere cosa farne nel caso in cui nessuno ne rivendichi la proprietà. «Allo scadere dell'anno dal ritrovamento andremo sicuramente a chiedere notizia del tesoro ai carabinieri ? commentano i ragazzi ? Nel frattempo ci stiamo organizzando per il prossimo viaggio: dopo aver attraversato l'Italia da ovest a est, quest'estate vorremmo raggiungere la Calabria in bicicletta. Come l'anno scorso sarà un viaggio all'avventura con tenda e sacco a pelo che ci impegneremo a documentare con un video-diario». In attesa di sapere a chi andrà il tesoro, si cercano sponsor per le biciclette.
Marzia Barosso