Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di provare, in anteprima, l’esperienza sensoriale tra gusti, storia e cultura studiata dall’associazione turistica culturale “Tomedo” (Aps riconosciuta dalla Regione Piemonte) per una parziale fruizione della Torre Comentina di piazza Roma. Uno dei simboli dell’Asti medievale è tornata, almeno in parte, a essere visitabile grazie all’associazione Tomedo che può offrire ai turisti, ma anche agli stessi astigiani, alcune esperienze uniche per conoscere la nostra città e il suo territorio.
Una di queste è la salita fino al secondo piano della Torre Comentina dove, virtualmente tramite un tour del gusto, Tomedo accompagna il visitatore fino alla cima per vedere la città da uno dei punti di vista meno conosciuti, ma tra i più affascianti di sempre. Però La Nuova Provincia ha avuto un permesso speciale dalla famiglia Balduzzi, proprietaria dell’immobile, per salire dal vivo sulla cima della Torre Comentina. Un’esperienza unica nel suo genere sebbene oggi non fattibile per un turismo di gruppo, ma solo con una speciale autorizzazione della proprietà.
Ma cosa significa essere oggi proprietari di immobili di questo pregio? Lo chiediamo a Fabio Balduzzi, discendente della famiglia Medici del Vascello, figlio di Luigi Balduzzi, scomparso nel 2023, proprietario non solo della Torre Comentina e del Palazzo Medici del Vascello di piazza Roma, ma anche della parte privata del castello di Costigliole legato all’iconica figura della Contessa di Castiglione.
Cosa significa essere oggi proprietario di un bene storico?
È un onore che ho ereditato da mio papà e da mio nonno, sia per il castello di Costigliole, sia per la Torre Comentina e Palazzo Medici del Vascello, ma è anche un onere perché, pur non abitandoci, cerco di mantenerli nel miglior modo possibile tentando di dare lustro, nel mio piccolo, alla città.
Lei ha l’immobile, ma il pubblico quale ruolo può avere nel sostenere la fruizione di questi luoghi?
Fino a oggi l’unico Ente pubblico con cui ho avuto a che fare è la Soprintendenza che non dà molte agevolazioni, ma in caso di lavori pertinenti viene incontro pagando gli interessi del mutuo. Sono anche iscritto all’Associazione Dimore Storiche Italiane, come proprietario della Torre Comentina e del Castello di Costigliole, e anche l’associazione ha molte difficoltà a rapportarsi con la Soprintendenza.
Come dovrebbe cambiare l’approccio della Soprintendenza verso i titolari di queste dimore?
Secondo me dovrebbe essere più friendly, nel senso di offrire risposte in tempi più veloci. In realtà fino all’arrivo del Governo Monti chi possedeva residenza storiche era esente dall’Irpef, poi è arrivo lui e ha tassato tutto. È rimasto un piccolo sconto sull’Imu.
Il pubblico potrebbe aiutarla nel garantire una maggiore fruibilità della torre, dato che oggi non è visitabile fino alla cima?
Sì, se il pubblico mi venisse incontro per sistemare le scale, si potrebbe improntare un discorso di accessibilità completa della torre dal punto di vista turistico.
Nel frattempo la Comentina verrà illuminata dal progetto “M’illumino le torri”.
Vero, ho aderito subito a questa iniziativa, dopo aver chiesto il parere degli inquilini. La luce sarà installata nei giardini Alganon e valorizzerà di certo l’immobile.
Piazza Roma come dovrebbe essere?
Il Comune dovrebbe pedonalizzarla collegando la Torre Comentina al resto della zona museale in un percorso senz’auto.
[foto J.R.]