Si conferma nel firmamento delle eccellenze italiane il Ristorante Guido di Serralunga d’Alba, che porta la firma di una grande e storica famiglia di ristoratori piemontesi: ne sono anima lo chef stellato Ugo Alciati e il fratello Piero e il ristorante porta il nome del papà Guido, che insieme alla moglie Lidia fece conoscere in tutto il mondo la cucina di eccellenza del suo ristorante di Costigliole d’Asti. Al Ristorante Guido Gambero Rosso ha assegnato le “tre forchette”, il massimo riconoscimento, nella Guida 2025 dei migliori ristoranti d’Italia. Sono 52 i ristoranti premiati nell’intero Paese e 5 quelli piemontesi. I migliori ristoranti del Piemonte secondo Gambero Rosso: il Piazza Duomo di Enrico Crippa ad Alba, Villa Crespi dello chef Antonino Cannavacciuolo a Orta San Giulio, l’Antica corona reale di Cervere (Cuneo), il ristorante Del cambio di Torino e il Ristorante Guido a Fontanafredda (Serralunga d’Alba).
Dello chef Ugo Alciati avevamo avuto occasione di parlare solo alcuni giorni fa, quando a gustare i suoi tipici agnolotti del plin, insieme ad un raffinato menu di tradizione piemontese, era giunto allo storico caffè Baratti & Milano di piazza Castello a Torino il grande regista americano Martin Scorsese, in quei giorni ospite del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Accanto al Ristorante Guido a Fontanafredda e al Relais San Maurizio di Santo Stefano Belbo, insieme al fratello Andrea, una Stella Michelin, da sette anni da parte di chef Alciati la gestione della cucina al ristorante “L’assaggio” dell’Hotel Castille di Parigi, in rue Cambon, dove si trova la Maison Chanel, a due passi da place Vendôme e place de la Concorde; e da un paio di anni la collaborazione con lo storico Baratti & Milano a Torino. Tra le ultime esperienze all’estero di Ugo Alciati, ad agosto un doppio evento in Brasile, a San Paolo, per i dieci anni del ristorante di Pier Paolo Picchi, chef la cui famiglia è di origini italiane; e prima ancora un evento di promozione della cucina italiana al ristorante L’amo del porto di Dubai.
