Vivono un autunno “di passione” i cittadini che, per scelta o necessità, si muovono sul territorio tra Asti e Alba usando il mezzo pubblico. Dallo scorso 9 settembre, quando sono tornati a circolare i treni sulla ferrovia Asti-Alba dopo lo stop estivo di tre mesi per eseguire lavori sulla linea (dell’importo di 3 milioni di euro), e quindi in un mese e mezzo soltanto, sono numerosi i casi verificatisi di corse del treno soppresse. L’ultimo questa mattina (giovedì): il treno delle 7 per Alba, con gli studenti della zona a bordo, è rimasto bloccato nei pressi di Castagnole Lanze per un passaggio a livello urtato da un veicolo; il treno è arrivato ad Alba con 52 minuti di ritardo e di conseguenza il treno delle 8 per Asti non è passato, senza alcun avviso agli altoparlanti da parte delle ferrovie e senza bus sostitutivi. I pendolari hanno ripiegato sulla corsa del pullman, arrivata in ritardo di almeno 10 minuti. La chiara conseguenza è stata di ritardi al lavoro e coincidenze dei treni persi alla stazione di Asti.
E problemi si registrano anche per quanto riguarda le corse dei pullman degli studenti (il servizio di trasporto sulla linea Asti-Alba è integrato treni-bus sostitutivi). I ragazzi denunciano situazioni invivibili nei viaggi degli orari di punta dell’ingresso a scuola. “Il pullman delle 7 da Alba per Asti arriva a Motta di Costigliole già pieno: dobbiamo viaggiare in piedi, nel corridoio, sugli scalini, a volte neppure tutti i ragazzi riescono a salire e i genitori li devono accompagnare a scuola in auto, pur avendo pagato l’abbonamento – dicono gli studenti – Basterebbe un autobus in più, ma non viene predisposto dalla ditta e neppure ascoltano le nostre proteste”.
“È innegabile che ci sia stato un peggioramento del servizio in questi ultimi mesi – dice Fulvio Bellora, presidente del Co.M.I.S., il Coordinamento per la mobilità integrata e sostenibile – Per quanto riguarda la linea ferroviaria Asti-Alba è necessario che si intervenga sul funzionamento dei passaggi a livello, altrimenti si vanifica il lavoro fatto per il ripristino del servizio, ma anche l’ulteriore denaro speso quest’estate per gli interventi nel tratto albese. E per quanto riguarda le corse degli studenti, occorre intervenire, per garantire la sicurezza dei viaggiatori e nel rispetto delle persone e dei soldi che spendono per pagare il trasporto pubblico”. “Sul fronte del servizio – aggiunge Bellora – occorre aumentare le corse soprattutto nelle fasce pendolari verso e da Asti in quanto i bus non garantiscono una capienza sufficiente ad accogliere tutti i passeggeri tant’è che molte volte alcuni di essi vengono lasciati a terra, con tutto ciò che ne consegue. Il diritto alla mobilità è sancito dalla Costituzione e dal buonsenso, oltre ad essere condizione contrattuale stipulata dagli utenti/clienti con i vettori tramite l’acquisto di biglietti e abbonamenti”.