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Agriturismi take away
Attualità

Anche gli agriturismi si preparano per il take away

E’ un passo importante anche per l’Astigiano – rileva il presidente provinciale Coldiretti, Marco Reggio – L’inizio della “Fase 2” sancisce la ripresa di molte attività economiche

Agriturismi pronti per il take away

Anche gli agriturismi si preparano alla “Fase 2” di convivenza con il Covid-19. Partendo da una riflessione: prima del lockdown più di un italiano su tre (37%) consumava abitualmente a casa o al lavoro i menu preparati da ristoranti, pizzerie, fast food o agriturismi.

Un passo importante

«E’ un passo importante anche per l’Astigiano – rileva il presidente provinciale Coldiretti, Marco Reggio – L’inizio della “Fase 2” sancisce la ripresa di molte attività economiche e riduce il tempo disponibile per gli italiani ai fornelli. Con il lockdown dieci nostri agriturismi si sono reinventati l’offerta, garantendo le vendite a domicilio su tutta la provincia di Asti, con il take away contiamo che molti possano riprendere la loro attività, in attesa di riaprire definitivamente le loro porte e cominciare così a ripianare le ingenti perdite subite».

Danni per mezzo miliardo di euro

Secondo l’associazione degli agriturismo “Terranostra” di Coldiretti, i danni al settore provocati dall’emergenza coronavirus ammontano a mezzo miliardo di euro. Un conto salato per i quasi 24 mila agriturismi italiani, con il fermo di 253 mila posti letto vuoti e quasi 442 mila posti a tavola deserti.

Cancellate le cerimonie religiose

«A pesare – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – sono state anche le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose che si svolgono tradizionalmente in questo periodo. Azzerate anche le attività delle fattoria didattiche svolte in collaborazione con le scuole».

Servono risorse economiche

Adesso la parola d’ordine è far ripartire l’attività agrituristiche anche attraverso aiuti concreti. Ancora Diego Furia: «Servono risorse economiche di sostegno e misure straordinarie di intervento, che prevedano anche l’annullamento delle imposte locali e della tassa di soggiorno, la semplificazione burocratica sulle norme edilizie comunali per l’adeguamento delle strutture alle nuove norme di sicurezza, la possibilità di una regolamentazione comune e omogenea in tutte le regioni d’Italia per l’attività di consegna a domicilio e asporto».

Puntare sulle strutture di campagna

Puntare sulle strutture di campagna, inoltre, è garanzia di sicurezza come spiega Marco Reggio. «Gli agriturismi sono verosimilmente i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Sono situati in zone isolate della campagna e in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e tavola e possono sfruttare ampi spazi all’aperto».
Giovanni Vassallo

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