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Sanità, la Cgil: «All’Asl di Asti serve subito un direttore generale»

Denunciata una «carenza della sanità territoriale, con diversi comuni della provincia che non possono neppure contare sul medico di base»

La Cgil di Asti, tramite il Segretario Spi Provinciale e la Segretaria Fp Provinciale, Pier Mario Coltella e Arianna Franco, lancia un grido d’allarme sulle criticità nel settore sanitario che attanagliano la nostra provincia. Il sindacato denuncia «carenza della sanità territoriale, con diversi comuni della provincia che non possono neppure contare sul medico di base, chilometriche liste di attesa causate da anni di blocco degli organici, sovraccarico del Dea, sommerso di richieste di assistenza per casi non gravi (codici bianchi) che potrebbero trovare una positiva risposta nelle case di comunità, sovraccarico dei reparti ospedalieri, soprattutto a causa della carenza di posti letto a bassa intensità di assistenza per persone convalescenti (lungodegenti, Cavs, ospedali di comunità)» La Cgil punta il dito contro la «forte instabilità dirigenziale» che ha colpito la Asl negli ultimi sei anni, con un continuo avvicendamento di direttori Generali (ben quattro).

Per invertire la rotta, il sindacato chiede interventi urgenti a cominciare dalla nomina di un Direttore Generale stabile con un mandato chiaro e a lungo termine. Il sindacato invoca uno sviluppo della sanità territoriale con case di comunità, assistenza domiciliare potenziata e attività ambulatoriali decentrate, il potenziamento delle strutture post-acuzie, come l’ospedale di comunità di Asti all’ex Maternità, per decongestionare il Massaia, la riduzione delle liste d’attesa reintegrando il personale sanitario e nuovi investimenti nei servizi per la salute mentale e le dipendenze. La Cgil non esclude azioni di protesta se le istituzioni non daranno risposte concrete.

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