Due nuove strumentazioni a favore della Cardiologia dell’ospedale Cardinal Massaia nel ricordo di Mariangela Cotto, mancata lo scorso gennaio, nota per la sua carriera politica a livello locale e regionale.
La donazione in sua memoria è stata ufficializzata ieri (martedì) nella sala conferenze di Elettrofisiologia. Presenti il primario di Cardiologia Marco Scaglione, affiancato da parte del suo staff, la dirigente generale facente funzione dell’Asl di Asti Rosa Brusco, il fratello di Mariangela Cotto, Edoardo, e Donatella Boscassi, presidente dell’associazione “Il dono del volo”.
La donazione consiste in un grande monitor multimediale collocato nella sala, che ospita corsi di formazione a livello internazionale e lezioni per le scuole di specializzazione in “Malattie dell’Apparato cardiovascolare” delle Università di Torino, Modena-Reggio Emilia, Bologna e Verona; e in un ecocardiografo che verrà destinato all’Unità di terapia intensiva coronarica dell’ospedale.
I commenti
Ad esprimere sincera gratitudine il dott. Scaglione: “Come ho affermato nei giorni scorsi in occasione di un convegno sulla medicina di genere – ha ricordato – è come se Mariangela fosse ancora qui, dato che ciò che viene fatto nel suo ricordo è concreto e tangibile. Nello specifico, lo schermo consentirà un enorme salto in avanti che ci consentirà di essere ancora più efficaci a livello di divulgazione e formazione, mentre l’ecocardiografo consentirà una capacità di cura ancora più completa”.
Mentre il direttore generale Brusco ha sottolineato che il legame di Mariangela Cotto con la sanità pubblica era andato ben oltre l’impegno politico, Edoardo Cotto ha ricordato l’interesse della sorella per il mondo del volontariato. “La cerimonia di stamattina – ha affermato – vuole essere un momento di ricordo per tutto ciò che ha fatto nell’ambito del volontariato fin da giovane, affiancandovi poi interessamento e impegno nell’ambito della sanità pubblica”.
“Fino all’ultimo Mariangela ha pensato agli altri – ha confermato Donatella Boscassi – per cui la nostra associazione, da lei voluta, non poteva non essere coinvolta. Quando con il dott. Scaglione abbiamo deciso cosa acquistare tramite la donazione, il pensiero è andato subito alla formazione dei giovani medici, dato che Mariangela teneva tantissimo alle giovani generazioni, e ad un supporto per la cura in un centro di eccellenza quale la Cardiologia del Cardinal Massaia (di livello internazionale nell’ambito dell’aritmologia, ndr)”.
L’attività della Cardiologia
Ad illustrare alcune novità che hanno interessato il reparto il dott. Scaglione. “Innanzitutto – ha spiegato – abbiamo avviato, lo scorso gennaio, l’impianto di valvole aortiche per via percutanea, alternativo alla sostituzione con intervento cardiochirurgico e molto meno invasivo per il paziente. Una tipologia di intervento che, in base ad un protocollo nazionale ben definito, è stata autorizzata in due strutture in Piemonte prive di Cardiochirurgia (dove solitamente si effettua): il Cardinal Massaia è l’ospedale in cui si è svolto il maggior numero di impianti, ad una determinata categoria di pazienti definita dal protocollo, grazie al contributo della Chirurgia vascolare e alla collaborazione della Cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Alessandria”.
Altra notizia positiva, il recente rapporto di Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), in base a cui la Cardiologia dell’Asl di Asti è prima in Piemonte (nona in Italia) per la velocità di presa in carico del paziente infartuato, dall’arrivo al Pronto soccorso all’attivazione delle cure specialistiche. “La tempistica è fondamentale – ha assicurato Scaglione – per salvare il muscolo il più possibile evitando gravi conseguenze”.
In tale contesto pesa tuttavia, sull’attività del reparto, la carenza di organico. “Attualmente contiamo 18 medici, a fronte di un fabbisogno di 25. Confidiamo di riuscire a tornare a pieno regime grazie al concorso che si terrà a breve, considerando anche la complessità del reparto e il volume dell’attività in costante crescita. Tra il 2022 e il 2023, infatti – ha continuato – abbiamo registrato sul territorio un aumento di patologie coronariche, tanto che a livello di ricoveri siamo passati dai 1.500 del 2019 ai 2.000 del 2023. A causa dello stile di vita e dell’inquinamento, l’infarto rimane la prima causa di morte in Italia, più ancora dei tumori”.