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La storia

Asti, i residenti “sceriffi” che fanno ricaricare sul camion le macerie abbandonate nel prato

E’ successo ieri a Valleandona: due muratori intercettati sono stati bloccati e convinti a ricaricare tutto sul furgone

E’ una storia di determinazione e fermezza quella di alcuni residenti di Valleandona e Montegrosso Cinaglio, le due frazioni alle porte di Asti.

A raccontarcela è uno di loro, che preferisce l’anonimato.

«Nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì, fra Valleandona e Montegrosso Cinaglio alcuni residenti hanno notato un furgone che si infilava in un prato adiacente la strada, già compreso, tra l’altro, nell’area della Riserva Naturale paleontologica – racconta – E subito dopo hanno visto che l’uomo alla guida e un collega, evidentemente muratori, aprivano i portelloni e scaricavano delle macerie edili di risulta da qualche cantiere. Nel bel mezzo del prato».

E’ bastato qualche messaggio fra vicini e un primo gruppo di persone, compreso il proprietario del terreno, si sono avvicinate e hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Che però erano ancora impegnate nei rilievi dell’aggressione in centro ad Asti e non potevano inviare subito delle pattuglie.

Intanto si è aggiunto anche qualche residente di Montegrosso che stava tornando a casa dal lavoro.

«Abbiamo messo le auto in modo che bloccassero l’uscita del furgone dal prato e poi siamo andati a parlare con i due muratori. Ci hanno detto che il loro capo aveva loro ordinato di fare così, ma poi non sono andati oltre. Non parlavano neppure bene l’italiano. Abbiamo capito che volevano andarsene e così abbiamo chiesto loro, con fermezza, di ricaricare tutto quanto abbandonato e solo allora avremmo tolto le auto davanti alla stradina di accesso. Intanto, ovviamente, avevamo già ampiamente fotografato il furgone e il numero di targa per una successiva denuncia».

I due muratori hanno seguito gli ordini del gruppo di residenti: hanno nuovamente caricato le macerie sul furgone ma durante la manovra per uscire dal prato, secondo le testimonianze, sono finiti in un piccolo scolo dal quale non sono più usciti. Alla fine se ne sono andati a piedi e solo a tarda serata sono tornati con i rinforzi per portare via il furgone.

«Solo qualche giorno prima, a poca distanza, abbiamo trovato un altro mucchio di macerie abbandonate – racconta il residente – e per molto tempo abbiamo avuto il problema degli abbandoni abusivi di rifiuti nei campi vicini alla cappelletta sotto il cavalcavia dell’autostrada. Direi che Valleandona, per chi ricorda la travagliata storia della ex discarica, abbia già dato al mondo dei rifiuti e per noi questo è un tasto molto sensibile».

 

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