Nei giorni scorsi il futuro della Banca di Asti è stato oggetto dii un ampio dibattito, innescato dalle dichiarazioni del presidente della Fondazione Livio Negro che aveva rilevato come l’investimento della Fondazione nella Banca di Asti avesse reso meno del preventivato. Ora i presidenti di Fondazione Livio Negro e della Banca, Giorgio Galvagno siglano un documento comune che fa chiarezza. Gia nelle interviste pubblicate oggi da La Nuova Provincia, emergeva la scelta netta della Fondazione di continuare a voler essere il socio di riferimento della Banca.
Ecco di seguito il testo.
“Nelle ultime settimane l’andamento di Banca di Asti, le sue prospettive e il valore dell’azione sono stati al centro del dibattito locale con ampia eco sugli organi di stampa. In tale quadro la Fondazione e la Banca intendono confermare congiuntamente la visione univoca di entrambe circa il ruolo della Banca e il suo futuro quale banca di prossimità, territoriale, autonoma e indipendente, nell’interesse dei suoi soci e di tutti gli stakeholders con particolare riferimento ai clienti ed al personale.
La Fondazione e la Banca hanno condiviso la missione strategica della Banca perseguita negli anni che ha portato a rendere il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti una tra le realtà bancarie di carattere territoriale più importanti del Paese, creando per i territori di riferimento un valore industriale di notevole rilevanza, in particolare in termini economici, sociali ed occupazionali. La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, azionista di maggior rilievo della banca, ribadisce la piena fiducia nella Cassa di Risparmio di Asti, realtà solida e ben patrimonializzata, nonché nel suo Consiglio di Amministrazione e nel suo Management.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, confermando la volontà di mantenere il proprio ruolo di socio di riferimento della Banca, continuerà a collaborare con Fondazione CR Biella, Fondazione CR Torino e Fondazione CR Vercelli e non abdicherà al proprio molo di strenuo difensore delle prospettive di crescita dei territori di riferimento e delle loro comunità economiche e sociali, nel rispetto dei suoi fini istituzionali e dei propri equilibri patrimoniali e finanziari.
Parimenti la Fondazione e la Banca sono pronte a mettere in campo ogni iniziativa volta a preservare gli interessi dei clienti, degli azionisti e del personale del Gruppo, che costituiscono il patrimonio più rilevante da difendere e promuovere”.
Una risposta
Scegliere il radicamento nel territorio con presenza capillare negli spazi che le grosse banche abbandonano.
Servizi adeguati alle realtà locali. Tenere fuori i politici.